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e' birra, solo che i britons nn si abbassano a chiamarla beer, xche' la roba loro e' sempre meglio e nn si deve mescolare coi prodotti delle razze inferiori. o almeno cosi' credono.

scusate ma cosà è questa ale.....

@apache71 il mio era un commento estemporaneo, ovvio poi si debba sempre contestualizzare. il caro coccobil, col suo commento, ce lo ha dimostrato. anche se nn ha tutti i torti, la ale e' buona, e' l'acqua con cui l'allungano che fa schifo.

@bisanzio devi guardarla nel contesto: se sei in quartieri residenziali la cultura cool-in-aria degli inglesi e' un po' piu' evoluta... :)))) @Coccobill Weiss forever - riaperta la discussione :))))

Dici bene Apache, il mercato è quello che conta, più è immaturo e meglio è, insomma un mercato perfetto. E poi ragazzi a Londra non ci sono solo gli inglesi c'è anche un sacco di bella gente che vuole di più. Buona giornata

Bisanzio72 C'é una cosa su cui non transigo: la ale é buona. Fine della discussione :)

@apache71 a me pareva che avessero le papille gustative piallate...richiedono 12/13 acciughe sulla napoletana, trangugiano roba insapore o dolcissima o salitissima indifferentemente e anche mescolata...mi sono sentito dire che cio' che conta del cibo e' che deve riempire,che la cucina italiana nn e' varia...del resto cosa aspettarsi da gente che nn sa dove si trovi berlino o cosa sia lo sbarco in normandia xche' loro nn studiano la storia in maniera cosi' approfondita... i gusti direi che sono sullo stesso livello. insomma, diciamo che la societa' e' sicuramente stratificata e nn tutti sono perduti, ma mi pare che la maggior parte di loro sia annacquata come la loro birra (ale, sorry, nn e' birra la loro!) e priva di profumi come la loro terra. il mercato c'e',pero' ;)

Ottimo se sei in contatto con ICE, il suo direttore conosce il mercato come pochi!!! Per il vino qui i vini francesi sono ancora i piu' ben visti, noi facciamo ancora fatica ad imporci, ma il Prosecco sta prendendo sempre piu' piede ed anche i rosati, ma ad occhio un po' meno... Ora vedo soprattutto richiedere Pinot grigio e Prosecco. Da un po' di tempo cominciano anche a notare le differenze tra i vari prosciutti e guardano le stagionature del grana... Per la vendita di panette di pizza non ti saprei proprio dire, mentre per winebar, ristorazione italiana e take away italiano direi che c'e' assolutamente spazio!! La cucina italiana qui e' vista benissimo, l'importante e' comunque la qualita' del cibo... magari loro non sono dei fenomeni in cucina, ma apprezzano molto la qualita'!!! Fondamentale e' l'ubicazione in base alla tipologia di clientela che si vuole attrarre e su questo argomento la valutazione non e' semplicissima. Ovvio che il take away in centro o in zone ricche di giovani che le affollano la sera e' sicuramente interessante, mentre per la ristorazione di qualita' vale sempre il discorso centro e poi le zone piu' residenziali / turistiche. Enoteche ce ne sono molte nelle zone residenziali, e so che lavorano bene... Spero di averti dato qualche spunto interessante...

Quello che dici è in linea con le nostre informazioni, quindi concordo con quello che dici. Naturalmente abbiamo già contatti con ICE e che ci interessano anche altri mercati. Nel frattempo sarebbe interessante sapere quanto e se è vero che il livello dei prodotti richiesti è aumentato e che sta cambiando anche la tipologia. Per esempio come il vino bianco frizzante e quello rosè ecc. Inoltre abbiamo bisogno anche di capire se c'è spazio per la vendita di panette per la pizza al piatto di qualità, oppure se ci sono le condizioni per aprire locali alternativi sempre con prodotti italiani, dalle enoteche a Take E Way molto originali, insomma le cose sono tante.

Partiamo dal un presupposto: qui la grande distribuzione e' in mano a pochi grandi fornitori, quindi c'e' pochissimo spazio per prodotti "tipici" come li vediamo noi in Italia. Neppure una certa "Barilla" e' riuscita a scardinare eventuali altri concorrenti nel settore (De Cecco qui la fa da padrone). Lo stesso vale per l'olio, con piccole variazioni sul tema. Se ti muovi al di fuori di Londra (la Scozia per esempio e' un mercato molto meno settorizzato) e ti rivolgi a piccole catene o negozi allora puoi avere qualche chance diversa. Restano i ristoranti, dove pero' devi avere qualche contatto con gli agenti che li forniscono e dove la concorrenza e' piuttosto elevata, ed i siti online dove vendono prodotti tipici italiani (ce ne sono 4/5 discretamente conosciuti). Il mio consiglio, se vuoi veramente fare market, e' quello di rivolgerti alla Camera di commercio Italiana o all'ICE (Istituto Commercio Estero), sempre qui a Londra, per verificare eventuali contatti utili o iniziative attuabili. In bocca al lupo.

Bene, diciamo che sei in qualche modo sei già inserito nel settore. Hai già un'idea dei prodotti che richiedono e quale tipologia di clienti possiamo rivolgerci?

Io vendevo cuscini e materassi. Oggi lavoro come kitchen assistant nella restaurant associates, presso la lounge di british airwais. Vivo a Londra da nove mesi e ti dico che con un buon servizio e prodotti di qualità si possono prendere tanti clienti.

In realtà avrei bisogno di persone già inserite nel settore Ho.re.ca. Quali prodotti trattava la tua azienda, che lavoro fai in questo momento e da quando tempo vivi a Londra.

Ciao buongiorno. Che tipo di esperienze servirebbero? Sono stato per anni un venditore in Italia per prodotti della mia azienda, non alimentari però. Puoi contare su di me sulla fiducia, l'onesta e la serietà. Ciao spero a presto.

Ciao Patrizio, tanto per cominciare vorrei sapere se hai e quali sono le tue competenze a riguardo. Pasquale

Ciao io sono interessato. A presto contattami pure.

e' birra, solo che i britons nn si abbassano a chiamarla beer, xche' la roba loro e' sempre meglio e nn si deve mescolare coi prodotti delle razze inferiori. o almeno cosi' credono.

scusate ma cosà è questa ale.....

@apache71 il mio era un commento estemporaneo, ovvio poi si debba sempre contestualizzare. il caro coccobil, col suo commento, ce lo ha dimostrato. anche se nn ha tutti i torti, la ale e' buona, e' l'acqua con cui l'allungano che fa schifo.

@bisanzio devi guardarla nel contesto: se sei in quartieri residenziali la cultura cool-in-aria degli inglesi e' un po' piu' evoluta... :)))) @Coccobill Weiss forever - riaperta la discussione :))))

Dici bene Apache, il mercato è quello che conta, più è immaturo e meglio è, insomma un mercato perfetto. E poi ragazzi a Londra non ci sono solo gli inglesi c'è anche un sacco di bella gente che vuole di più. Buona giornata

Bisanzio72 C'é una cosa su cui non transigo: la ale é buona. Fine della discussione :)

@apache71 a me pareva che avessero le papille gustative piallate...richiedono 12/13 acciughe sulla napoletana, trangugiano roba insapore o dolcissima o salitissima indifferentemente e anche mescolata...mi sono sentito dire che cio' che conta del cibo e' che deve riempire,che la cucina italiana nn e' varia...del resto cosa aspettarsi da gente che nn sa dove si trovi berlino o cosa sia lo sbarco in normandia xche' loro nn studiano la storia in maniera cosi' approfondita... i gusti direi che sono sullo stesso livello. insomma, diciamo che la societa' e' sicuramente stratificata e nn tutti sono perduti, ma mi pare che la maggior parte di loro sia annacquata come la loro birra (ale, sorry, nn e' birra la loro!) e priva di profumi come la loro terra. il mercato c'e',pero' ;)

Ottimo se sei in contatto con ICE, il suo direttore conosce il mercato come pochi!!! Per il vino qui i vini francesi sono ancora i piu' ben visti, noi facciamo ancora fatica ad imporci, ma il Prosecco sta prendendo sempre piu' piede ed anche i rosati, ma ad occhio un po' meno... Ora vedo soprattutto richiedere Pinot grigio e Prosecco. Da un po' di tempo cominciano anche a notare le differenze tra i vari prosciutti e guardano le stagionature del grana... Per la vendita di panette di pizza non ti saprei proprio dire, mentre per winebar, ristorazione italiana e take away italiano direi che c'e' assolutamente spazio!! La cucina italiana qui e' vista benissimo, l'importante e' comunque la qualita' del cibo... magari loro non sono dei fenomeni in cucina, ma apprezzano molto la qualita'!!! Fondamentale e' l'ubicazione in base alla tipologia di clientela che si vuole attrarre e su questo argomento la valutazione non e' semplicissima. Ovvio che il take away in centro o in zone ricche di giovani che le affollano la sera e' sicuramente interessante, mentre per la ristorazione di qualita' vale sempre il discorso centro e poi le zone piu' residenziali / turistiche. Enoteche ce ne sono molte nelle zone residenziali, e so che lavorano bene... Spero di averti dato qualche spunto interessante...

Quello che dici è in linea con le nostre informazioni, quindi concordo con quello che dici. Naturalmente abbiamo già contatti con ICE e che ci interessano anche altri mercati. Nel frattempo sarebbe interessante sapere quanto e se è vero che il livello dei prodotti richiesti è aumentato e che sta cambiando anche la tipologia. Per esempio come il vino bianco frizzante e quello rosè ecc. Inoltre abbiamo bisogno anche di capire se c'è spazio per la vendita di panette per la pizza al piatto di qualità, oppure se ci sono le condizioni per aprire locali alternativi sempre con prodotti italiani, dalle enoteche a Take E Way molto originali, insomma le cose sono tante.

Partiamo dal un presupposto: qui la grande distribuzione e' in mano a pochi grandi fornitori, quindi c'e' pochissimo spazio per prodotti "tipici" come li vediamo noi in Italia. Neppure una certa "Barilla" e' riuscita a scardinare eventuali altri concorrenti nel settore (De Cecco qui la fa da padrone). Lo stesso vale per l'olio, con piccole variazioni sul tema. Se ti muovi al di fuori di Londra (la Scozia per esempio e' un mercato molto meno settorizzato) e ti rivolgi a piccole catene o negozi allora puoi avere qualche chance diversa. Restano i ristoranti, dove pero' devi avere qualche contatto con gli agenti che li forniscono e dove la concorrenza e' piuttosto elevata, ed i siti online dove vendono prodotti tipici italiani (ce ne sono 4/5 discretamente conosciuti). Il mio consiglio, se vuoi veramente fare market, e' quello di rivolgerti alla Camera di commercio Italiana o all'ICE (Istituto Commercio Estero), sempre qui a Londra, per verificare eventuali contatti utili o iniziative attuabili. In bocca al lupo.

Bene, diciamo che sei in qualche modo sei già inserito nel settore. Hai già un'idea dei prodotti che richiedono e quale tipologia di clienti possiamo rivolgerci?

Io vendevo cuscini e materassi. Oggi lavoro come kitchen assistant nella restaurant associates, presso la lounge di british airwais. Vivo a Londra da nove mesi e ti dico che con un buon servizio e prodotti di qualità si possono prendere tanti clienti.

In realtà avrei bisogno di persone già inserite nel settore Ho.re.ca. Quali prodotti trattava la tua azienda, che lavoro fai in questo momento e da quando tempo vivi a Londra.

Ciao buongiorno. Che tipo di esperienze servirebbero? Sono stato per anni un venditore in Italia per prodotti della mia azienda, non alimentari però. Puoi contare su di me sulla fiducia, l'onesta e la serietà. Ciao spero a presto.

Ciao Patrizio, tanto per cominciare vorrei sapere se hai e quali sono le tue competenze a riguardo. Pasquale

Ciao io sono interessato. A presto contattami pure.

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@apache71 il mio era un commento estemporaneo, ovvio poi si debba sempre contestualizzare. il caro coccobil, col suo commento, ce lo ha dimostrato. anche se nn ha tutti i torti, la ale e' buona, e' l'acqua con cui l'allungano che fa schifo.

@bisanzio devi guardarla nel contesto: se sei in quartieri residenziali la cultura cool-in-aria degli inglesi e' un po' piu' evoluta... :)))) @Coccobill Weiss forever - riaperta la discussione :))))

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Bisanzio72 C'é una cosa su cui non transigo: la ale é buona. Fine della discussione :)

@apache71 a me pareva che avessero le papille gustative piallate...richiedono 12/13 acciughe sulla napoletana, trangugiano roba insapore o dolcissima o salitissima indifferentemente e anche mescolata...mi sono sentito dire che cio' che conta del cibo e' che deve riempire,che la cucina italiana nn e' varia...del resto cosa aspettarsi da gente che nn sa dove si trovi berlino o cosa sia lo sbarco in normandia xche' loro nn studiano la storia in maniera cosi' approfondita... i gusti direi che sono sullo stesso livello. insomma, diciamo che la societa' e' sicuramente stratificata e nn tutti sono perduti, ma mi pare che la maggior parte di loro sia annacquata come la loro birra (ale, sorry, nn e' birra la loro!) e priva di profumi come la loro terra. il mercato c'e',pero' ;)

Ottimo se sei in contatto con ICE, il suo direttore conosce il mercato come pochi!!! Per il vino qui i vini francesi sono ancora i piu' ben visti, noi facciamo ancora fatica ad imporci, ma il Prosecco sta prendendo sempre piu' piede ed anche i rosati, ma ad occhio un po' meno... Ora vedo soprattutto richiedere Pinot grigio e Prosecco. Da un po' di tempo cominciano anche a notare le differenze tra i vari prosciutti e guardano le stagionature del grana... Per la vendita di panette di pizza non ti saprei proprio dire, mentre per winebar, ristorazione italiana e take away italiano direi che c'e' assolutamente spazio!! La cucina italiana qui e' vista benissimo, l'importante e' comunque la qualita' del cibo... magari loro non sono dei fenomeni in cucina, ma apprezzano molto la qualita'!!! Fondamentale e' l'ubicazione in base alla tipologia di clientela che si vuole attrarre e su questo argomento la valutazione non e' semplicissima. Ovvio che il take away in centro o in zone ricche di giovani che le affollano la sera e' sicuramente interessante, mentre per la ristorazione di qualita' vale sempre il discorso centro e poi le zone piu' residenziali / turistiche. Enoteche ce ne sono molte nelle zone residenziali, e so che lavorano bene... Spero di averti dato qualche spunto interessante...

Quello che dici è in linea con le nostre informazioni, quindi concordo con quello che dici. Naturalmente abbiamo già contatti con ICE e che ci interessano anche altri mercati. Nel frattempo sarebbe interessante sapere quanto e se è vero che il livello dei prodotti richiesti è aumentato e che sta cambiando anche la tipologia. Per esempio come il vino bianco frizzante e quello rosè ecc. Inoltre abbiamo bisogno anche di capire se c'è spazio per la vendita di panette per la pizza al piatto di qualità, oppure se ci sono le condizioni per aprire locali alternativi sempre con prodotti italiani, dalle enoteche a Take E Way molto originali, insomma le cose sono tante.

Partiamo dal un presupposto: qui la grande distribuzione e' in mano a pochi grandi fornitori, quindi c'e' pochissimo spazio per prodotti "tipici" come li vediamo noi in Italia. Neppure una certa "Barilla" e' riuscita a scardinare eventuali altri concorrenti nel settore (De Cecco qui la fa da padrone). Lo stesso vale per l'olio, con piccole variazioni sul tema. Se ti muovi al di fuori di Londra (la Scozia per esempio e' un mercato molto meno settorizzato) e ti rivolgi a piccole catene o negozi allora puoi avere qualche chance diversa. Restano i ristoranti, dove pero' devi avere qualche contatto con gli agenti che li forniscono e dove la concorrenza e' piuttosto elevata, ed i siti online dove vendono prodotti tipici italiani (ce ne sono 4/5 discretamente conosciuti). Il mio consiglio, se vuoi veramente fare market, e' quello di rivolgerti alla Camera di commercio Italiana o all'ICE (Istituto Commercio Estero), sempre qui a Londra, per verificare eventuali contatti utili o iniziative attuabili. In bocca al lupo.

Bene, diciamo che sei in qualche modo sei già inserito nel settore. Hai già un'idea dei prodotti che richiedono e quale tipologia di clienti possiamo rivolgerci?

Io vendevo cuscini e materassi. Oggi lavoro come kitchen assistant nella restaurant associates, presso la lounge di british airwais. Vivo a Londra da nove mesi e ti dico che con un buon servizio e prodotti di qualità si possono prendere tanti clienti.

In realtà avrei bisogno di persone già inserite nel settore Ho.re.ca. Quali prodotti trattava la tua azienda, che lavoro fai in questo momento e da quando tempo vivi a Londra.

Ciao buongiorno. Che tipo di esperienze servirebbero? Sono stato per anni un venditore in Italia per prodotti della mia azienda, non alimentari però. Puoi contare su di me sulla fiducia, l'onesta e la serietà. Ciao spero a presto.

Ciao Patrizio, tanto per cominciare vorrei sapere se hai e quali sono le tue competenze a riguardo. Pasquale

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@apache71 a me pareva che avessero le papille gustative piallate...richiedono 12/13 acciughe sulla napoletana, trangugiano roba insapore o dolcissima o salitissima indifferentemente e anche mescolata...mi sono sentito dire che cio' che conta del cibo e' che deve riempire,che la cucina italiana nn e' varia...del resto cosa aspettarsi da gente che nn sa dove si trovi berlino o cosa sia lo sbarco in normandia xche' loro nn studiano la storia in maniera cosi' approfondita... i gusti direi che sono sullo stesso livello. insomma, diciamo che la societa' e' sicuramente stratificata e nn tutti sono perduti, ma mi pare che la maggior parte di loro sia annacquata come la loro birra (ale, sorry, nn e' birra la loro!) e priva di profumi come la loro terra. il mercato c'e',pero' ;)

Ottimo se sei in contatto con ICE, il suo direttore conosce il mercato come pochi!!! Per il vino qui i vini francesi sono ancora i piu' ben visti, noi facciamo ancora fatica ad imporci, ma il Prosecco sta prendendo sempre piu' piede ed anche i rosati, ma ad occhio un po' meno... Ora vedo soprattutto richiedere Pinot grigio e Prosecco. Da un po' di tempo cominciano anche a notare le differenze tra i vari prosciutti e guardano le stagionature del grana... Per la vendita di panette di pizza non ti saprei proprio dire, mentre per winebar, ristorazione italiana e take away italiano direi che c'e' assolutamente spazio!! La cucina italiana qui e' vista benissimo, l'importante e' comunque la qualita' del cibo... magari loro non sono dei fenomeni in cucina, ma apprezzano molto la qualita'!!! Fondamentale e' l'ubicazione in base alla tipologia di clientela che si vuole attrarre e su questo argomento la valutazione non e' semplicissima. Ovvio che il take away in centro o in zone ricche di giovani che le affollano la sera e' sicuramente interessante, mentre per la ristorazione di qualita' vale sempre il discorso centro e poi le zone piu' residenziali / turistiche. Enoteche ce ne sono molte nelle zone residenziali, e so che lavorano bene... Spero di averti dato qualche spunto interessante...

Quello che dici è in linea con le nostre informazioni, quindi concordo con quello che dici. Naturalmente abbiamo già contatti con ICE e che ci interessano anche altri mercati. Nel frattempo sarebbe interessante sapere quanto e se è vero che il livello dei prodotti richiesti è aumentato e che sta cambiando anche la tipologia. Per esempio come il vino bianco frizzante e quello rosè ecc. Inoltre abbiamo bisogno anche di capire se c'è spazio per la vendita di panette per la pizza al piatto di qualità, oppure se ci sono le condizioni per aprire locali alternativi sempre con prodotti italiani, dalle enoteche a Take E Way molto originali, insomma le cose sono tante.

Partiamo dal un presupposto: qui la grande distribuzione e' in mano a pochi grandi fornitori, quindi c'e' pochissimo spazio per prodotti "tipici" come li vediamo noi in Italia. Neppure una certa "Barilla" e' riuscita a scardinare eventuali altri concorrenti nel settore (De Cecco qui la fa da padrone). Lo stesso vale per l'olio, con piccole variazioni sul tema. Se ti muovi al di fuori di Londra (la Scozia per esempio e' un mercato molto meno settorizzato) e ti rivolgi a piccole catene o negozi allora puoi avere qualche chance diversa. Restano i ristoranti, dove pero' devi avere qualche contatto con gli agenti che li forniscono e dove la concorrenza e' piuttosto elevata, ed i siti online dove vendono prodotti tipici italiani (ce ne sono 4/5 discretamente conosciuti). Il mio consiglio, se vuoi veramente fare market, e' quello di rivolgerti alla Camera di commercio Italiana o all'ICE (Istituto Commercio Estero), sempre qui a Londra, per verificare eventuali contatti utili o iniziative attuabili. In bocca al lupo.

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