First and foremost, vorrei ringraziarvi per aver letto il mio primo post. Mi sono arrivati un po’ di messaggi e ho scoperto che ci sono altri giocatori di “spot the Eytalian” alcuni bravi altri meno bravi. Alcuni sono fermi al livello uno e si dovrebbero applicare di più (Eleonora, giocare ad Oxford Street è come cercare sabbia nel Sahara). In più ho visto che il numero degli accessi al mio profile sono aumentati a dismisura. Ne desumo che sia l’effetto del blog (oppure che son troppo figo! Opzione che mi farebbe più felice ma ahimè è solo un’ illusione). Un ringraziamento anche a Neda per avermi accolto nella tribù dei bloggers. Un cazziatone per Gigi80. Ma come? Veniamo dalla stessa isola e cazzeggi a Buckingham Palace con la regina invece di mandarmi un saluto? Scherzi a parte il tuo post sul perché gli inglesi non hanno bisogno del bidet mi ha aperto nuovi orizzonti e ha cambiato la percezione di una società nella quale vivo da quasi 5 anni. Grazie.

Comunque, tornando a noi, dopo il successo internazionale del mio primo post. Ho passato un momento di appannamento. Pensavo di avere il cosiddetto Blocco del Blogger. Non c’è niente di peggio di un Blogger Bloccato. Innanzitutto, perchè le due parole messe vicine creano una cacofonia senza precedenti. E poi perché l’essenza di essere un blogger è l’abilità di tradurre situazioni, emozioni e riflessioni in un paio di paragrafi di delirio. Comunque, dopo il mio primo exploit, mi sono ritrovato in un momento di aridità creativa. In più, come se non bastasse ci si mettono anche alcuni lettori che mi hanno mandato un one-liner dicendomi “ma quando scrivi il tuo secondo post?”. Inizio a sentire la pressione su di me a non posso fallire. Ovviamente scherzo, ma la verità e che ci sono un sacco di cose che mi capitano tutte allo stesso momento e delle quali vorrei rendervi partecipi e a volte non ho il tempo per sedermi e metterle per iscritto o altre volte lo faccio ma il risultato finito non combacia con i miei canoni di decenza. Penso di avere 3/4 post già scritti ma che non vedranno mai la luce del sole. Il problema è che voglio scrivere di un qualcosa a cui tutti voi vi possiate relazionare.

Per questa ragione, vorrei parlare del primo lavoro che trovai in Inghilterra. Era il 28 Settembre 2001. Da un paio di settimane il mondo era cambiato per sempre e l’America aveva iniziato a dare la caccia a chiunque somigliasse, parlasse o pensasse come un sospetto terrorista. In quel momento gli equilibri geopolitici mondiali non erano una priorità nei miei pensieri. Il mondo era cambiato anche per me ma in meglio. Ero finalmente riuscito ad abbandonare la Sardegna, una terra che amo e odio più di qualsiasi altra cosa e avevo di fronte una nuova vita. Ero consapevole che non sarei mai ritornato a casa. Ufficialmente sarei dovuto rimanere a studiare come uno studente Erasmus in Inghilterra per 9 mesi in una piccola cittadina del Nord che si chiama Lancaster. Al termine dei 9 mesi sarei dovuto tornare a finire la mia laurea a Cagliari. Appena arrivato a Lancaster fui piazzato nella casa di una famiglia locale in attesa di trovare una sistemazione a lungo termine. Fortunatamente riuscii a scappare da quella casa di pazzi furiosi e mi trovai un mega appartamento che dividevo con 3 studentesse inglesi e un sudafricano stralunato (la mia definizione di sudafricano stralunato è un gigione di 19 anni alto 2m che, in momenti di lucida follia, si sedeva in camera mia e mi guardava dormire per ore e mi chiedeva le domande più stupide nel momento in cui riaprivo gli occhi). Dopo aver trovato casa, la mia seconda priorità era quella di trovare un lavoretto part-time. Il mio amico Matteo di Bologna, anche lui studente a Lancaster, lavorava in un take away vicino a casa mia che si chiamava e si chiama tuttora Pepe Rosso. Un giorno Matteo mi bloccò per strada e mi chiese se volessi lavorare come pizzaiolo. La mia reazione fu di sorpresa mista a disgusto. Io a fare le pizze? E come si fa? Le pizze sono cose serie, non ci si può improvvisare pizzaioli. Gli dissi. Lui mi guardò e mi disse “Mo casso, mo sei italiano, l’avrai pure vista come è fatta una pissa.” (Bolognesi, scusate!). Certo che ho visto come si fa una pizza. Purtroppo però il passaporto giusto non ti aiuta a stendere la pasta e a infornare come Dio comanda.
Quando il padrone mi chiamò per un colloquio, io feci finta di essere un esperto pizzaiolo. La mia fortuna è che so cucinare e dissi la balla che avevo già lavorato in un ristorante. La verità è che io in ristoranti c’ero entrato solo come cliente. Il padrone, Angus Madden (potrei anche mettere il numero del Pepe Rosso e consigliarvi di ordinare una Nettuno, ma non farò pubblicità occulta) mi prese subito in simpatia e mi diede da lavorare per 2 giorni alla settimana. Giovedì e venerdì. La paga era pessima, ma pur sempre una paga. Angus mi dava £4 all’ora contro un minimo salariale di £4.20 orarie. All’inizio lavoravo con Matteo, che pian piano divenne il mio mentore e idolo. Matteo era capace di fare mille cose contemporaneamente. Infornava pizze, stendeva basi, mangiava, mi raccontava cazzate e faceva commenti scandalosi sui clienti. A proposito dei clienti, c’erano un paio di abituee che mi facevano morire dalle risate. C’era un tipo che passava le notti a camminare in giro per Lancaster che si era innamorato di Wendy, la driver/tuttofare del Pepe Rosso. Ogni giorno ordinava due pizza identiche ma di dimensioni diverse. Una 12” Napoletana e una 9” Napoletana. E prima di lasciare il locale diceva a Wendy che era bella (l’amore è cieco, Wendy era obiettivamente un rutto!). Poi c’erano due Bikers che arrivavano da un paesello a 45min da Lancaster, solo per mangiare le pizze del Pepe Rosso. Uno di questi aveva i baffi, gli occhiali veramente spessi e stava diventando calvo. L’altro era alto un metro e un’oliva e parlava sempre delle sue avventure sessuali con donne bellissime. A dire la verità penso che le sue storie non fossero del tutto vere. Sarò stronzo a dubitare, ma io l’ho visto sempre e solo con l’amico sfigato…
Il mio lavoro era abbastanza semplice. Angus mi diceva di fare le pizze e stare alla larga dal telefono. In effetti il mio inglese era scandaloso e l’idea di parlare al telefono con dei “northeners” mi faceva tremare non poco. Le uniche cose che sapevo dire quando sono arrivato erano “Ello my name is Giorgio, I is an Italian stallion” o “The ball is on the table” però non ero capace di domandare chi minchia avesse messo la palla sul tavolo… in più l’accento lancasteriano era abbastanza difficile da capire per un novizio. Quindi il mio ruolo al Pepe Rosso era quello di pizzaiolo non interattivo. Anche se ogni tanto gettavo l’esca sulle clienti carine e facevo lo splendido (i risultati li tengo per me, sono un gentiluomo dopotutto!)
I risultati del mio duro lavoro iniziarono a farsi vedere dopo un mesetto di pizze. La tecnica era diventata sopraffina e iniziavo ad avere anche io i miei aficionados. Dopo un paio di mesi il biker con gli occhiali e i baffi mi disse che ero meglio di Matteo e per me quello valeva più di mille complimenti. L’allievo aveva superato il maestro. Purtroppo però Matteo aveva problemi con l’università e dovette abbandonare il Pepe Rosso. Io venni lasciato a lavorare da solo. Non mi divertivo più senza Matteo. Ad un tratto il lavoro da pizzaiolo era diventato un lavor e non un divertimento e io non faccio lavori non divertenti. Il fatto di tornare a casa coperto di farina ogni giovedì e venerdì non mi faceva impazzire e i rapporti fra me e Angus si stavano incrinando dopo che avevo minacciato di scendere in piazza contro lo sfruttamento della manodopera pizzaiola. Secondo me ero pagato troppo poco e lui diceva che sebbene fossi pagato solo £4 l’ora, avrei potuto anche mangiare tutto quello che c’era in frigo. Che bella consolazione! Se l’avessi saputo prima avrei potuto tentare l’assalto al Guinnes dei Primati per il pizzaiolo più grasso del mondo. Inoltre, essendo Glaswegian non capivo un cazzo di quello che diceva e decisi allora di dare le dimissioni. Fu un duro shock per il biker con gli occhiali e i baffi, che si dice non si sia ancora ripreso. (Ah biker con occhiali e baffi, aripijate!!!). Il suo amico nano continua a farsi le meglio signorine del Lancashire anche se, senza le mie pizze, le sue prestazioni sessuali ne hanno risentito. Angus, mi sostituì con un tipo che si chiama Gavin (l’essere col culo più peloso che abbia mai visto). La storia d’amore professionale fra Angus e Gavin dura tuttora fra alti e bassi. I due hanno avuto un figlio illegittimo nel 2003 e lo hanno chiamato col mio nome in segno d’amore e amicizia nei confronti di un ex dipendente. Wendy ha abbandonato il Pepe Rosso e ora dirige una crack house per drogati altolocati del Nord Ovest. Il suo spasimante ha deciso di abbandonare le camminate al chiaro di luna e ha fondato una società di servizi che è quotata in borsa. Una volta diventato un essere rispettabile, il nostro eroe iniziò a sperperare tutti gli utili della società in crack per stare vicino a Wendy. Voci di corridoio dicono che fumi il suo crack in una pipa da 12” e dopo in una pipa da 9” in ricordo dei bei vecchi tempi al Pepe Rosso.
Matteo si è laureato nel luglio di quell’anno ed è tornato in Italia per ricongiungersi col suo amore di sempre.
Io finii a fare il DJ in un paio di discoteche di Lancaster. Un’ora di djing mi veniva pagata £35. Come 8.75 ore di lavoro per il caro Angus. Niente più pizze gratis però, ma in compenso non dovevo più pagare per entrare nei clubs di Lancaster e né tantomeno pagare drinks in quei clubs. Questo se non l’avete capito è il lieto fine. La morale di questa storia è, compagno pizzaiolo getta la pala e inforca le cuffie da DJ. Los djs unidos jamás serán vencidos.
Passo e chiudo per ora

PS
Il finale è parzialmente romanzato. In realtà il biker con gli occhiali e i baffi ha trovato la forza per andare avanti anche senza le mie pizze. Il biker nano continua a soddisfare tutte le sue donne, nessuna esclusa. Angus e Gavin non hanno un figlio illegittimo. Gavin ha veramente un culo incredibilmente peloso. Quella non era fiction. Se vi state interrogando del motivo per cui sono a conoscenza del segreto del suo deretano è perchè giocavamo a calcetto nella stessa squadra e dividevamo lo spogliatoio. Wendy è sparita dalla circolazione ma no penso che si sia data alla droga e alla prostituzione. Il suo fan continua a camminare per le strade d Lancaster in notturna. Le cose su Matteo sono vere e sono vere anche le cose su di me.