Amo l’autunno londinese. Il pomeriggio piovoso, da passare in casa, una tazza di te’ e biscotti al burro con pochi amici, oppure un bel libro nell’ovattata atmosfera di casa, la musica nell’aria mentre fuori e’ grigio e pioviggina, how very British….. non sempre, certo, ma ogni tanto non guasta, e’ una delle cose che fanno questo posto cosi’ bello e speciale, a Londra anche la pioggia ha il suo fascino…..

Ma qualcosa mi mancava, qualcosa di veramente british, qualcosa un tempo era assai diffusa e poi e’ andata non dico dimenticata, ma e’ uscita dalla vita di ogni giorno, vittima della tecnologia e della diffusione degli orologi: la pendola col Westminster Chime. E’ vero, la pendola era in uso ovunque e non solo in Inghilterra, ma e’ il westminster chime che conquisto’ il mondo.

Mia nonna aveva un orologio da muro, meccanico come ancora quasi tutti all’epoca, col westminster chime. Quando ero molto piccolo quel suono mi pareva un po’ triste, ma poi ho finito per affezionarmici e con gli anni ho cominciato ad amarlo come si amano quelle cose che ci parlano di un pezzo di noi, e di persone a cui abbiamo voluto bene e di un piccolo mondo che ci vive ancora dentro. Batteva sia i quarti sia le ore intere e in una casa silenziosa come quella di mia nonna (che non ascoltava mai musica, era negli ultimi anni di umore molto presbiteriano e alquanto sommessa di voce) era, per cosi’ dire, la voce dominante anche se in se’ non molto vibrante.

Adesso vivo a Londra e il Westminster Chime lo ascoltavo dal Big Ben; quando ero vicino e stava per battere il quarto (o se avevo fortuna l’ora intera) mi fermavo e aspettavo e lui puntuale arrivava, dan-din-dan-don….. how very British, pensavo…..

Non e’ una cosa facile, con queste pendole….. soffrono i pavimenti di legno, che vibrano e si flettono al passaggio; vogliono essere perfettamente in piano altrimenti sono guai; quando le trasporti, ogni tanto fanno i capricci e hanno bisogno di assestarsi; la suoneria e’ assai delicata …. Nel mio caso, e’ stato necessario fissare la pendola al muro, perche’ il pavimento di legno non avrebbe dato garanzia di funzionamento costante e fedelta’canina. Ma da ieri mattina il mio salottino e’ allietato dallo stesso suono che sentivo da bambino, piu’ potente stavolta perche’ ci sono quasi due metri di pendola, assai timido rispetto al tuonare del Big Ben ma alla fine sempre lui. Ieri sera, un lunedi’ piovoso di regola destinato al cinema, mi sono fatto un te’, preso un libro, messo su il mio CD di Christmas Caroles a volume un po’ piu’ basso del solito per non coprire il protagonista e quando e’ arrivato il momento non ho potuto non pensare: how very British…..