E’ iniziata la stagione calcistica Hamleys 2006.
La prima partita è andata bene. Contando che non giocavo da mesi, contando che gli inglesi (quelli con cui gioco io se non altro) hanno una concezione del gioco di squadra pari a quella di un tennista (un tennista che gioca in singolo, si badi bene), contando che abbiamo scelto di giocare in un settore di Hyde Park dalla forma esagonale, con linee laterali inesistenti, posso dire che è andata bene. Se non altro ho segnato un pregevole gol di testa.
La seconda partita…mal me ne colse ad averla giocata. Relegato come terzino di difesa, ho avuto solo modo di recuperare palloni, gestirli e poi affidarli a chi, seguendo la concezione di squadra già descritta, li avrebbe persi in questo modo: uno contro uno in fascia, NON cerchi spazio per crossare, ma ti dilunghi in giochini che, se fossi Ronaldinho, capirei, ma che, siccome non sei neanche la gengiva di Ronaldinho, provocano solo perdita di tempo e conseguente raddoppio di marcatura e perdita della palla. Perché? Perché? Abbiamo perso 4-1 ovviamente.
Sarebbe andato tutto bene se verso metà della partita, gestendo un pallone in difesa, Brett non avesse deciso di fare quello che in televisione si chiama “pressing asfissiante”. Io mi son allungato la palla, lui si è avventato contro, io son riuscito, con la punta del piede, a passarla, il resto è storia scritta per la vita nella mia gabbia toracica, con tanto di mazzo di fiori e croce piantati in quella zolla di Hyde Park, in ricordo di una o due costole.
Brett ha mancato la palla, ma è rovinato addosso a me. Entrambi eravamo in velocità, ma lui era in assetto di attacco, io di difesa. Sono caduto per terra e non ho sentito più fiato. Poi ho ripreso, ho continuato a giocare col dolore.
Il giorno dopo mi sentivo come Kane nel film Alien 1, quando va a mangiare dopo essersi liberato dell’essere alieno sulla faccia. Una fitta continua tra le costole, le risate più dolorose mai provate prima, un po’come se Alien fosse in gestazione tra i polmoni pronto a sfondarmi la gabbia (mi scuso per come il film Alien ritorni anche in questo articolo, ma sono reduce dalla visione di tutta la quadrilogia e sono ancora affascinato). Come dolore era sopportabile.
Tre giorni fa è iniziato il mal di schiena e tutt’ora è nella fase “ecco come sarò quando avrò 90 anni”. Non mi posso chinare, alzarmi a letto è un impresa, ridere fa male, tossire fa male, starnutire fa malissimo, domani non solo salterò il lavoro, se non passa, ma anche la partita ad Hyde Park. Ho controllato su Internet che tutto sia riconducibile ad un mal di schiena e alla voce “cause” ho trovato anche questo:

Traumi
Cadute a terra durante sport o attività lavorative (con gli sci, dalle scale) oppure i colpi di frusta causati da incidenti automobilistici, sono le cause più comuni di mal di schiena. Dopo tali traumi accade che la muscolatura vertebrale si irrigidisca come per meglio proteggere il tratto di colonna che ha subìto “l’insulto”. Se questo è stato particolarmente violento e non è stato curato adeguatamente, le contratture muscolari permangono cronicamente per lungo tempo e la conseguenza può essere il mal di schiena. Il dolore è in genere localizzato oppure si manifesta in altre zone lontane perché i collegamenti dei muscoli del dorso sono tali da far attuare compensi non fisiologici in parti anche distanti dalla zona colpita.

Se tutto rimane così, non morirò.

Il Milan ha perso. Volevo seguire la partita in qualche locale pieno di tifo, ma ho preferito riposare la mia spina dorsale sul divano. E’ andata male.