L’estate sta finendo, e un anno se ne va. Sto diventando grande, lo sai che non mi va ah ah ahhhh. Continuano le citazioni degli anni ottanta, che fanno sempre la loro porca figura. Se pensate che nel post di oggi si parla di fine dell’estate come periodo triste, vi sbagliate di grosso. Io, infatti, a differenza dei Righeira, adoro l’autunno. Sono nato l’ultimo giorno d’estate e di conseguenza l’autunno è la prima stagione in cui ho vissuto e ho fatto le mie prime esperienze (niente di eccitante, le solite cose: pipì, ruttino e cosi via). E poi c’è quest’aurea poetica che pervade le giornate autunnali. Le foglie ingiallite che si depositano sui marciapiedi, le giornate che si accorciano, le prime piogge pesanti e la vendemmia. Quest’atmosfera malinconica stimola la mia fantasia e quindi penso che sarà un periodo prolifico sia per quanto riguarda il mio lavoro che per il mio blog. Purtroppo l’autunno mi rende anche abbastanza vulnerabile sotto il profilo sentimentale. È un paio di anni che per me l’inizio dell’autunno coincide con l’inizio o la fine di storie importanti. E quest’anno ero intenzionato a non farmi fregare. Il problema è che quando si parla di signorine la mia forza di volontà spesso vacilla e tutto va a finire a puttane (metaforicamente parlando). È un paio di settimane che mi sono imposto un rigido programma di disintossicazione sentimentale. Ma purtroppo non è così facile perché sono in contatto con un bel po’ di ragazze per via del lavoro e della mia vita sociale. E c’è una tipa al lavoro che mi piace o quasi. Si tratta dell’assistente dei miei 3 capi. Ci conosciamo da cinque mesi e pian piano siamo andati avvicinandoci, fino a diventare molto intimi. La settimana scorsa ho festeggiato il mio 28esimo compleanno con colleghi e amici. Siamo andati alla roller disco di King’s Cross (andateci è una figata!) e nella comitiva c’era anche la tipa. Abbiamo passato tutta la serata assieme e c’è mancato poco che paccassimo pesantemente pubblicamente. Riprendendo il tema dei Righeira questo sarebbe stato il mio La Languidi bri brividi come il ghiaccio bruciano quando sto con te. Ba Ba Baciami siamo due satelliti in orbita sul mar. Per i tre giorni successivi, ho iniziato a pensare a lei non stop in una delle mie più classiche micro-cotte. Tre giorni e tre notti in cui pensavo di esserci caduto di nuovo e già mi vedevo sposato con piccoli marziani che mi giravano per casa. Ovviamente scherzo, ma avevo veramente iniziato a pensare a modi per tenere la storia segreta quantomeno in ufficio. Non mi sarebbe andata di far sapere ai miei tre capi che c’era qualcosa fra me e la tipa. Poi, come per magia, ho capito che non ce n’era. Abra Calabria. Poof! Mi sono svegliato e l’incantesimo era già finito. Dopo soli tre giorni (adesso capite perché l’ho chiamata micro-cotta). Come l’ho vista quella mattina tutto era tornato alla normalità. Non fraintendetemi, lei mi piace un sacco, è molto carina, simpatica, intelligente e tutto il resto ma ci sono troppe complicazioni. Come si dice qua, you don’t really want to shit in your backyard! Questa affermazione è tanto cruda quanto veritiera. Trombarsi una collega non è la mossa migliore che uno possa fare. E, nonostante le leggi della razionalità difficilmente si applicano al sottoscritto, questo vale anche per me. Starò crescendo? Sarà che a 28 anni sono diventato maturo? Sinceramente ne dubito e penso che la mia prossima cazzata sia già in canna. Continuate a seguire questo spazio e lo scoprirete. Per il momento vi saluto.
Passo e chiudo
Gx
Il Marziano