Una degli argomenti che ritornano frequentemente quando incontro altri italiani a Londra, spesso motivo di accesi dibattiti, e’ la qualita’ del servizio sanitario nazionale britannico. Per molti l’NHS, il National Health Service, e’ considerato un vero incubo. Immediato scatta il cofronto con quello italiano, considerato superiore. Altri invece danno totale fiducia al sistema inglese e declassano quello italiano. Gli aneddoti sulle proprie esperienze con l’NHS si specano e ancora una volta i giudizi sono i piu’ discordanti. Conosco un gran quantita’ di italiani a Londra che tornano in Italia quando devono risolvere un problema di salute o aspettano le vacanze di Natale, Pasqua o estive per fare una visitina al medico di famiglia perche’ non si fidano di quelli inglesi. Comportamento giustificato o ingiustificato?

Desidero affrontare questo argomento qui sul sito, cercando di documentarmi invece di affidarmi esclusivamente ai racconti e alle voci di piazza. Questo post non vuole chiudere la questione, anzi, vorrei che la discussione continuasse qui, cercando di raccogliere le vostre esperienze e incrociarle con dati statistici. Se poi tra di voi c’e’ un medico o un’infermiera che puo’ raccontarci la realta’ vista dal di dentro, sara’ molto apprezzato.

Inizio col dire che per me esprimere un giudizio personale sull’NHS e’ molto difficile. Per fortuna (e facendo le corna, o touch wood, tocca ferro, oggetti sferici o quello che volete voi), fino ad oggi non ne ho avuto grande bisogno se non per qualche visita dal GP e dallo specialista. Nessuna operazione o servizio complicato. Se mi baso solo su queste piccole esperienze, il commento e’ che tutto sommato la papera galleggia, ma l’acqua non e’ molta. Provo a fare una lista delle cose positive e negative:

Positive
– Medici e infermiere garbati
– Ospedali puliti, spesso nuovi o rinnovati recentemente
– Tempi di attesa in sala d’aspetto brevi

Negative
– Lista d’attesa lunghissime per una visita specialistica, potresti morire nel frattempo
– Il sistema Choose and Book, che ti permette di scegliere lo specialista dal quale farsi curare, nel mio caso e’ stato un incubo. Appuntementi spostati e cancellati senza spiegazioni, mesi di attesa.
– Approccio spesso superficiale da parte dei dottori. In alcuni casi mi e’ apparso che avessero una conoscenza limitata, ma mi potrei sbagliare.

Le mie esperienza pero’ non hanno valore statistico perche’ sono poche. Bisogna quindi cercare di affidarsi a chi le statistiche le fa di lavoro e su grandi banche dati. Per sapere se un sistema sanitario nazionale va bene o male, bisogna confrontarlo con altri di altri paesi ed e’ quello che ha fatto la World Health Organization (WHO) nel 2000. I loro dati potrebbero aiutarmi a rispondere alla annosa questione, tanto cara agli italiani a londra, “meglio la sanita’ italiana o quella inglese?”. Da questa ricerca fatta dal WHO sembrerebero non esserci dubbi, guardate qui:

who

(per il rapporto intero andate a www.who.int/whr/en/)
Per una volta l’Italia si piazza bene a livello mondiale, forse dovremmo esserne contenti. I dati sono gia’ vecchi di 10 anni e non mi risulta che la stessa ricerca sia stata fatta nuovamente. In dieci anni le cose possono cambiare, ma probabilmente l’ordine della lista non e’ cambiato di molto.

Sono sicuro che questa lista cogliera’ di sorpresa quegli italiani che hanno avuto esperienze negative con il sistema sanitario nazionale italiano. In Italia la qualita’ della sanita’ e’ a macchia di leopardo, con punte di eccellenza e drammatici situazioni a seconda della regione o provincia in cui ci si trova. Addirittura nello stesso ospedale e’ possibile toccare gli estremi. Ricordo che l’ospedale della mia citta’, Cuneo, era una punta di eccellenza per quanto riguarda la neurologia, mentre il reparto di ortopedia godeva di una pessima reputazione (la chiamavano la “macelleria”. Ora le cose potrebbero essere cambiate, manco da Cuneo da troppo tempo). I casi di malasanita’ in Italia certo non mancano, anche se bisogna sempre guardare la “bigger picture” e non lasciarsi condizionare dai sensazionalismi giornalistici. Gli errori di quattro cazzoni non dovrebbero oscurare il buon lavoro dei medici che ci mettono l’anima. Semmai quello che mi stupisce del rapporto fatto dal WHO e’ che siamo secondi nella hit parade nonostante la presenza dei baroni, la corruzione e gli appalti pilotati che caratterizzano la nostra sanita’. Vuol dire che nonostante tutto, c’e’ un “core” solido di persone che sanno fare il loro lavoro e lo fanno bene.

Beneinteso che la qualita’ a macchia di leopardo vale anche per l’Inghilterra. Alcuni reparti o ospedali sono eccellenti, altri da fuggire. Alla fine quindi quello che conta e’ la media sul territorio nazionale e il confronto internazionale.

Se guardiamo al rapporto del WHO si direbbe quindi che il sentimento di delusione che molti italiani provano quando vengono a contatto con l’NHS inglese sia motivato.

Voi che ne pensate? A voi la parola.

 

Commenti in ordine cronologico 

Non sono d’accordissimo sul fatto che qui la crisi c’e’, ma non si vede poi cosi’ tanto. Secondo me si vede eccome! Speriamo che passi presto e che il cambio si riprenda un po’, altrimenti non sono cosi’ sicuro che valga la pena stare qui.
by ncianca il 21/12/2009 alle 15:48 

@ncianca: anch’io credevo non valesse più la pena di lavorare a Londra (mi dicevo “crisi per crisi …”) ma credimi, l’Italia è un VERO disastro, di quelli che chi è ormai abituato al mare di opportunità di Londra non può più neanche lontanamente immaginare. Io ci sono cascata e dopo diversi mesi sto per tornare sui miei passi E DI CORSA!!
by MandiMandi il 22/12/2009 alle 23:31
Concordo! Ho vissuto a Londra un bel pò di anni fa e la situazione era rosea. Tornato in Italia, finiti tutti gli studi, mi ritrovo fermo da quest’estate e non vedo altre vie. Sempre più convinto che da quì a un mese saluto tutti e torno a Londra.
by Bruno_ il 24/12/2009 alle 17:45
son d’accordo, io sono tornata in italia a marzo,dopo 4 anni a londra, pensando che crisi per crisi a casa si stia meglio…..
sbagliato..ora son quasi costretta a tornare su perche’ qui non c’e’ proprio futuro
by aurorap4416 il 26/12/2009 alle 15:13
 
@ncianca: io da nolaureato in ingegneria, ho spedito 110 curricula in zona Milano (non canicatti’) e ho ricevuto solo due risposte, di cui una per fortuna andata bene. Ora ne sto spedendo altri ad altre aziende e per ora la percentuale e’ scesa a 0 (zero). Non ho mai spedito CV a Londra ma se e’ come qui in Italia…potresti per favore spiegarmi con qualche esempio da cosa si vede la crisi li? Grazie.
by gincantalupo il 05/01/2010 alle 18:41
Anche io sono d’accordo. Io vivo qui dal 2006 e dopo 4 mesi che vivevo qui ho trovato subito lavoro. ho gia cambiato 2 lavori. Io sono laureata in lingue. Comunque anche i siti web come Monster, Reed, Jobsite sono sempre pieni di lavori. Come dice il blog, bisogna vedere quali settori sono in pericolo. Per chi parla le lingue per esempio lavoro se ne trova. Eccome.
by florecita il 21/01/2010 alle 11:55
Anche io sono d’accordo. Io vivo qui dal 2006 e dopo 4 mesi che vivevo qui ho trovato subito lavoro. ho gia cambiato 2 lavori. Io sono laureata in lingue. Comunque anche i siti web come Monster, Reed, Jobsite sono sempre pieni di lavori. Come dice il blog, bisogna vedere quali settori sono in pericolo. Per chi parla le lingue per esempio lavoro se ne trova. Eccome.
by florecita il 21/01/2010 alle 11:56
Come dice Bappuz le situazioni erano molto piu’ gradevoli un paio d’anni fa ma adesso se volete trovare qual’cosa che ne vale la pena fare e almeno guadagnare abbastanza da vivere dovete venire preparati con un minimo di lingua e possibilmente con degli studi o un cv un po’ impressionante. Perche’ qui’ ce ne sono molti che vogliono lo stesso lavoro che vuoi tu e se un’altro arriva che parla meglio l’inglese anche se ti dimostri piu’ intelligente nel tuo campo prenderanno sempre quello che non devono spendere troppo in training ! Tempo e’ denaro anche qui !!
by stobenissimo il 21/01/2010 alle 22:19
Se mai dovesse venirmi in mente di tornare in Italia…non tornate. Qui non c’è futuro. Io non ho voluto ascoltare questo consiglio già diversi anni fa e la situazione è devastante.
by bluem il 31/03/2010 alle 11:44
 
Concordo pienamente con tutto quanto detto nell’articolo.Lavoro a londra da 1 anno, sono venuto qui preparato e ho trovato un ottimo lavoro permanent dopo 2 settimane.
by elviscio il 03/05/2010 alle 10:53
Penso dipenda molto dalle proprie riserve economiche… Venire a Londra, darsi da fare senza però ottenere niente, mentre nel frattempo il proprio conto corrente si assottiglia sempre più…
Credo che il rischio di dover rinunciare, perdipiù avendo dato fondo ai propri risparmi, non sia proprio il massimo.
Poi certo, ognuno si farò i suoi conti.
by Sandor il 05/05/2010 alle 15:09
vorrei raccontarvi la mia storia, sono arrivata a londra nel settembre del 2002 per una vacanza di due settimane decisa dal mio fidanzato. londra non mi piaceva e non volevo venirci, mi ero appena laureata di economia e speravo di trovare qualche lavoretto in italia, cosa che non e successa. tra i tanti curriculum spediti ovunque nessuna risposta. quando siamo arrivati qui non parlavo una parola d’inglese. la situazione con il mio fidanzato si e aggravata e ho deciso di cercare un lavoro qui. ho avuto la fortuna di essere assunta come aiuto cameriere in un ristorante italiano da un manager marocchino che parlava un po di italiano. mi sono trovata con l’acqua alla gola, pochi risparmi ma tanta voglia di non tornare a casa. ho lavorato durissimo circa 10 ore al giorno con tante persone che parlano tutte le lingue tranne che l’italiano. vi assicuro che ho imparato a capire e parlare in inglese in 3 settimane. non sono ritornata in italia, la relazione con il mio fidanzato e finita, lui e tornato in italia dopo a dicembre. io ho continuato a lavorare duro e ho messo da parte un po di soldi, ho incontrato la mia anima gemella a gennaio 2006 abbiamo comprato la prima casa che ora affitiamo, a settembre 2006 abbiamo comprato la casa dove viviamo e a dicembre ci siamo sposati. a settembre del 2007 abbiamo comprato la terza casa che affitiamo e a novembre del 2007 e arrivato il piccolo Haris. Siamo entrambi manager in due diversi ristoranti. morale della favola, se volete venire a lavorare a londra lasciate mamma a casa armatevi tanta voglia di fare e non arrendetevi perche se valete qui si va avanti i piu deboli e gli indecisi tornano a casa sotto la gonna di mamma. Che delusione. La crisi si sente anche nel settore della ristorazione, tante persone ogni giorno vengono da me a cercare lavoro ma vi assicuro che tra tutti quelli che lavorano con me (e vi assicuro che se posso assumo italiani) quelli che mi deludono di piu sono proprio questi. Buona fortuna a tutti
by alecharis2007 il 13/09/2010 alle 23:05
ragazzi state li in italia in questo momento non c’è trippa per gatti un saluto fabrizio di torino
by fabrizio7768 il 25/10/2010 alle 13:13
la situazione non sarà più rosea come un tempo ma quando la crisi sarà finita sarà sempre meglio stare in Inghilterra che in Italia..
by ErikaB il 21/12/2010 alle 22:56
Per fabrizio. Ho letto il tuo post e non sono d’accordo su quello che dici, e poi mi incurioscisce sapere una cosa: se sei così negativo, dove ti trovi adesso? In Italia credo. Aggiungo che dipende tutto da quello che una persona ha da offrire e cosa è disposto a fare pur di realizzarsi. Io sono un dipendente dello stato e ti dico che a parte lo stipendio fisso, non ho nessuna possibilità di crescita professionale, ed è una cosa sconfortante, nonostante ci si impegni sempre al massimo.
by Pierpi il 03/02/2011 alle 10:44
tutto vero cio che dice il blog.Il lavoro se ne trova sempre meno.Solo in momenti di bisogno si assume temporaneamente personale.Il fatto che gli immigranti stessi si contrastano a vicenda,piu ne sono e peggio e,e vero.Il datore di lavoro non vuole perdere tempo in training,ma nn e cosi per tutti i datori di lavoro.Il governo non puo permettersi di assistere TUTTI.Quindi di conseguenza prende opportune precauzioni…..