Sono le 3 del mattino e sono seduto sul mio letto in un Hotel da qualche parte in Città del Messico. Non riesco più a dormire per via del fuso. Per me sarebbero le 9 del mattino e a questa ora sono solitamente in piedi. In genere la mia sveglia suona alle 8:30 ed il mio orologio biologico mi ricorda che dovrei già essere in metropolitana. La parte divertente è che sono praticamente esausto dopo 11 ore di volo. Era la prima volte che passavo così tanto tempo su un aereo e devo dire che non è un’esperienza positiva. Ranicchiato in una poltroncina in economy non sapevo proprio come riempire il mio tempo. Leggere? Ci ho provato ma la luce mi dava fastidio. Dormire? Ok, era un’opzione, ma dietro di me c’erano due tipi messicani che facevano un casino incredibile e che, complice una super dose di vodka lemonade, hanno iniziato a cantare tutto il loro repertorio in stile mariachi (andale, andale, arriba, arriba…). Fortunatamente per ragioni di sicurezza i chitarrozzi e i sombreros sono rimasti a terra. Ho anche provato a farli smettere. La prima volta da vero gentiluomo ho fatto notare che il tono dei loro stornelli era troppo elevato. Tutto ok per 20 minuti. Poi, dopo un altro paio di vodka lemonades, hanno ricominciato. La seconda volta gli ho spiegato con tono seccato che intendevo che la smettessero fino all’atterraggio. Bene per 30 minuti e poi fiesta di nuovo. La terza volta li ho minacciati di morte. Gli ho detto -Amigos, yo matador tu como Montezuma, caput (spero che il vostro spagnolo sia perfetto come il mio, visto che non voglio tradurre questa splendida frase).- Abbinato ad un movimento minatorio/rotatorio del mio braccio destro che a una attenta analisi assomigliava più allo sfilatino che Diego Abatantuono offrì a Fantozzi, quando Fantozzi scoprì che Pina lo tradiva con il fornaio che alle lance che trafissero Montezuma, l’imperatore azteco. Mai sottovalutare la potenza dello sfilatino. Dopo il mio terzo avvertimento, il sottofondo musicale è stato interrotto. Complice una loro recondita fobia per gli sfilatini. L’altra opzione era guardare un paio di film. Purtroppo, su 15 canali c’erano solo due film che avrei guardato. Uno era Crosswords (un documentario fighissimo sul campionato americano di parole crociate che vi consiglio di vedere) e l’altro era Annie Hall di Woody Allen (un classico). Dopo aver visto questi due film mi rimanevano The Break Up, The Devil Wears Prada, X Men III, Find Me Guilty, Driving Lessons, The Sentinel e Driving Lessons. Ammetto candidamente che ho guardato the Break Up. Sono un grande fan di Jennifer Aniston e Vince Vaughn. Nah, scherzo! Però 11 ore sono però troppo lunghe da riempire e non si può pretendere troppo. La noia mi ha anche spinto a mangiare come un maiale. In preda al tedio ho fagocitato tutto quello che ci fosse di commestibile a bordo. Anche se su un aereo il termine commestibile viene usato con troppa disinvoltura. Non voglio lanciare anatemi contro BA, ma lo stufato di pollo e verdure che mi hanno servito come pranzo sta ancora facendo su e giù nel mio stomaco. Nonostante l’abbia mangiato 20 ore fa, sento ancora il polletto cinguettare nelle mie membra. Ne sono quasi sicuro, o magari è il peyote che ho provato ieri notte a cena e che mi sta facendo allucinare. Ed in preda alle allucinazioni guardo la TV messicana. Ed io che pensavo che la TV italiana facesse cagare… dunque, fatemi fare un po’ di zapping. Sul primo canale c’è un programma che ricorda vagamente MTV grind con sapori latini (leggi, una mandria di ragazzine mezzo nude che ballano salsa). Sul secondo canale c’è un programma di candid camera. Uno di questi scherzi mi ha fatto ridere, ma già me lo son dimenticato. Quindi vi faccio immaginare il livello di simpatia. Canale numero tre, Warner Bros TV!!! C’è Will the Fresh Prince in spagnolo. Triste! Chiamano Carlton Carltón. Hahahah. Hahahah. Umorismo messicano… Ma il migliore programma del panorama televisivo messicano è senza ombra di dubbio un chat show locale presentato da una versione bionda di Trisha Goddard che si chiama Cristina. Nella puntata di oggi ci sono due ragazzine di 14 e 15 anni, Jimena e Alba, in compagnia delle rispettive mamme. Jimena vuole un paio di tette nuove perchè non si sente a suo agio con il suo corpo (in effetti la signorina è proprio piatta) e vuole fare come la sua amica Alba che un paio di mesi fa si è fatta avvitare al petto due mammelle emormi. La mamma di Jimena non vuole che la sua bella figlia (ma ahimè piallata) si rifaccia il seno. La mamma di Alba invece difende la scelta della figlia e dice che ha molti più ragazzi che le girano attorno (anche se non la guardano mai in faccia, aggiungo io). Chissà come andrà a finire…. Lo scoprirete nel prossimo episodio. Sempre che me ne ricordi.
E con questo è tutto.
Passo e chiudo
Gx
Il Marziano

PS
Nei prossimi giorni sarò anche in North Carolina, a Boston/Cape Cod, e a Washington. È probabile che mi faccia sentire anche da un’altra di queste destinazioni. Dipende dalla noia e dal tempo a mia disp