Quando mi chiedono se val la pena venire a vivere a Londra, io rispondo sempre di sì. Vivere in un altro paese allarga gli orizzonti, mette alla prova la propria capacità di adattamento e insegna a capire e apprezzare le differenze. Ad un paese provinciale come l’Italia, 6 mesi di esperienza all’estero dovrebbero essere obbligatori per legge per ogni cittadino!
Per quanto magnifica e accogliente sia Londra, dopo molti anni di vita a Londra è comunque possibile stilare una piccola lista degli effetti che questa città ha sulla nostra personalità e stile di vita. Piccoli “prezzi” (se così possiamo chiamarli) che abbiamo dovuto pagare per aver scelto di trasferirsi in questa magnifica città.
A scanso di equivoci, premetto che i vantaggi di vivere a Londra superano di gran lunga gli svantaggi e questa lista vuole solo mettere in evidenza alcuni aspetti che non necessariamente sono evidenti quando si decide di partire alla volta di Londra.
Si diventa “ibridi”. Dopo molti anni in terra straniera si finisce per vivere in una sorta di limbo a metà tra le due culture, italiana e inglese. La cosa non è necesariamente negativa, anzi, se sai gestirla bene, puoi prendere il meglio delle due. Ma siamo esseri umani e siamo fatti cuore e errori. E siamo difficili da accontentare. Londra è la nostra nuova casa e ci viviamo bene, anzi, molti di noi benissimo. Però in fondo sappiamo che non possiamo (e non dovremmo) dimenticare l’Italia che, volenti o nolenti, scorre nel nostro sangue. Se vivi a Londra e stai leggendo questo blog, dovresti chiederti il perchè. Cosa ti ha spinto a leggere questa pagina? A volte succede che vorremmo essere lì, un po’ qua, ma 3/4 di là, con un piede a metà, la testa un po’ qua, il cuore di là e anche viceversa. Insomma, un casino. Vorremmo questo pezzo dell’Inghilterra e quel pezzo dell’Italia, come se fosse possibile scegliere solo il meglio dei due mondi. In una delle pagine di questo sito ho letto una frase: “London is my town, but Italy is my country”. Ognuno la interpreti come vuole. Io non so se sono al 100% d’accordo, ma per qualche ragione questa frase mi piace.
Il tempo. Fermi tutti. Non parlo del solito “qui piove sempre” perchè 1) non è vero 2) il problema non è il cattivo tempo ma la sua variabilità. Direte, vabbè, ci si fa l’abitudine. Vero. Quello che però si scopre, almeno nel mio caso,  dopo più di 10 anni si capisce più a fondo quale impatto massiccio ha la variabilità del tempo sulle cose che facciamo ogni giorno e soprattutto nel tempo libero. All’ennesimo barbecue fallito (ma non diveva far bello questo weekend?) o all’ennesimo bank holiday passato in umido, ogni tanto si getta la spugna. L’Inghilterra ti insegna che se fa bello è bene mettere un ombrello nello zaino. Nessuna attività “outdoor” si può veramente programmare in UK. E se vivete a Londra, mare e montagna non sono un’opzione per la maggior parte dell’anno. Le montagne sono lontane (Peak District) e il mare (Brighton ad esempio) lo si può fare, se va bene, pochi weekend in tutta l’estate. La realtà è che per godersi il mare e la montagna gli inglesi vanno fuori dallo UK. Il che vuol dire prendere un treno o un aereo. Che vuol dire programmare il tutto con molto tempo di anticipo. E vuol dire anche che solitamente non è un’esperienza a basso costo. Ogni tanto sarebbe bello poter godere del tempo libero senza programmarlo troppo.
I rapporti sociali. Questo non è un necssariamente una proprietà esclusiva di Londra, ma più in generale delle metropoli. I rapporti sociali qui richiedono una gran fatica, per le grandi distanze della città e per la grande mobilità delle persone che ci vivono. Londra per moltissimi è solo una parentesi temporanea, un gran porto di mare dove pochi ci vivono ma quasi tutti ci passano. Questo vuol dire che quando costruisci una bella amicizia, sai già che con ogni probabilità finirai per perderla perchè l’amico o l’amica in questione decide di trasferirsi altrove (questo vale per tutte le grandi città). Mentre questo discorso è vero per qualsiasi nazionalità, è particolarmente vero per gli italiani. Viste le condizioni lavorative in Italia, un ritorno per noi è infatti meno probabile che per gli altri. Insomma, tutti vanno via e alla fine quelli che restano siamo noi. Alcune delle mie amicizie più strette sono tornate in Australia, Francia e Italia. Io sono ancora qui.
Tempo libero. Uscire richiede organizzazione e fatica. Mi spiego. Quasi tutte le attività d’intrattenimento o ricreative iniziano alle 7.30-8pm e finiscono prima delle 11.30pm. Teatro, concerti, perfino gran parte dei pub. Per chi lavora fuori dal centro e non ha un lavoro rigorosamente 9am-5pm, questo vuol dire correre a prendere i mezzi per arrivare in tempo. Paradossalmente ci si stressa per andare a godersi un momento di relax. E usciti da teatro o altro, trovare un posto dove mangiare un boccone diventa un’impresa. Le cucine dei pub chiudono in media alle 9pm, i ristoranti spesso prima delle 10pm a parte qualche caso fortunato. Se gli eventi iniziassero alle 9pm e se si potesse mangiare fini a tardi, come in molte altre città europee, la vita sarebbe più rilassata o almeno più gestibile. Detto questo, Londra offre talmente tanto intrattenimento che alla fine… eccoci tutti fuori casa comunque..
E poi c’è un ultimo prezzo da pagare, che non appartiene solo a Londra, ma al vivere all’estero in generale… Il prezzo forse più pesante è quello di vedere l’Italia da lontano come un mondo bellissimo ma impossibile… e poi dover trovare le parole per rispondere all’ennesimo straniero che ti chiede “Ma sei italiano? E che ci fai qui in Inghilterra?”. Per loro è il paradiso. Vagli a spiegare…