Con gli aeroporti a Londra non si scherza.
E non mi riferisco solo agli sfiancanti controlli antiterroristici, ma anche ai numeri.
Come ogni megalopoli che si rispetti Londra di aeroporti ne ha ben 5, di cui il principale, Heathrow, e’ il terzo piu’ trafficato al mondo per numero di passaggeri e conta 4 terminal e un quinto in costruzione. Muoversi tra i terminal non e’ proprio una passeggiata, in particolare dall’1 al 4 vanno messi in conto 10 minuti di trenino plus altri 10 di cammino a spasso spedito.
Potete quindi immaginare la mia gioia quando, mercoledi scorso, vengo rimbalzata tra i 2 suddetti terminali dagli inservienti British Airways che non riescono a mettersi d’accordo su da dove parte il mio volo.
Mentro corro trafelata con valigia al seguito all’ennesimo desk capisco come mai sia richiesto di arrivare in aereoporto almeno 3 ore prima di un volo internazionale e 5 per un intercontinentale. Ma tutto mi aspetto fuorche’ essere bacchettata con fare supponente dalla signorina British Airways di turno.
“Perche’ e’ in ritardo?”
no, non ho capito la domanda. Devo essere proprio stanca.
“Pardon??”
“Le ho chiesto perche’ e’ in ritardo. Lo sa che ci si deve presentare almeno 3 ore prima del volo per effettuare il check in”
“Sorry, ma un suo collega mi ha indicato il terminal sbagliato”
Abbasso lo sguardo, non mi sentivo cosi colpevole dai tempi della scuola, quando ti veniva chiesta la giustificazione firmata dai genitori per i ritardi.
“Beh, vada di la’ e la prossima volta cerchi di essere puntuale.”