Enrico Scalavino e’ orginario di Rimini, ha 28 anni e vive a Londra dal 2007. Enrico e’ un ricercatore informatico dell’Imperial College London. Finora si e’ occupato di Consequence, un progetto europeo che riunisce diversi partners tra cui lo European Microsoft Innovation Center, British AeroSpace Systems e Hewlett Packard. Il progetto mira a sviluppare un sistema di Enterprise Rights Management per protezione di dati in ambienti aziendali collaborativi. In particolare, Enrico studia soluzioni per la definizione di regole di accesso e la cifratura di dati in reti parzialmente disconnesse e per la protezione di dati derivati. Tra le altre cose, ha anche pubblicato articoli in diverse conferenze internazionali che lo hanno portato a viaggiare in Europa, Asia, ed America. Ad Agosto, Enrico comincera’ a lavorare come ingegnere informatico per Morgan Stanley.

Qual è il tuo primo ricordo di Londra?
L’ostello in cui mi fermai per due settimane appena arrivato, prima di trovare una sistemazione più stabile.

Hai lasciato l’Italia perché…
Le possibilità lavorative e di carriera che mi si presentavano non mi soddisfacevano né stimolavano sotto alcun punto di vista.

Raccontaci un episodio legato alle differenze culturali Mi trovavo sulla metro circondato da un gruppo di anziani italiani in vacanza quando cominciai a parlare con uno di loro del più e del meno, finché un signore mi disse: “Hai fatto bene a lasciare l’Italia e a venire qui, ormai in Italia non si può più stare con tutti quegli immigrati che sono ovunque”. Il primo istinto fu quello di rispondere “ma si è guardato intorno?”, poi lasciai perdere. La cosa mi lasciò un certo disagio, pensando a come certe cose sono viste e trattate in modo completamente diverso tra l’Inghilterra e l’Italia.

Cosa distingue Londra o l’Inghilterra?
Il comune senso civico e il rispetto per gli altri.

Cosa ti manca o non ti manca dell’Italia?
Dell’Italia mi mancano il sole, il mare, la campagna, la cucina e il diverso modo di concepire il divertimento, che non necessariamente deve includere un pub e della birra, un night club o un concerto. Non mi mancano invece lo scarso rispetto per la comunità e la società nel suo complesso, la cultura secondo cui il successo si misura solo in soldi e apparenze televisive e secondo cui per raggiungerlo ogni mezzo è lecito.

Quale personaggio inglese o italiano ammiri di più?
Non posso dire che sia il personaggio che ammiro di più in assoluto, ma la prima persona che mi viene in mente è Bill Emmott, ex direttore de “The Economist”.

… e quello che più detesti?
Il Principe Filippo, Duca di Edimburgo.

L’Italia e la politica italiana stanno davvero così male? Assolutamente. Non solo sarà difficilissimo uscire dalla situazione attuale, ma sarà ancora più difficile cancellare quella sotto-cultura dell’inciviltà che vi si è radicata in questi anni.

Sei felice in questo momento?
Diciamo che sono momentaneamente soddisfatto.

Caffé o birra?
Caffè, senza un secondo di indecisione.

Torneresti indietro?
Solo per provare ad andare da qualche altra parte.