Conversazione tipo con gruppo di ragazze giapponesi dopo cinque lezioni di giapponese.
Io: “Anatatachi wa Nijonjin desu ka.” (Siete giapponesi?)
Loro: “Uooooooooooooooooooooooooooooooo! Yes!”
Io: “Konnichiwa!” (Ciao.)
Loro: “Konnichiwaaaaaaaaaaaaaaaa!”
Io: “Ogenki desu ka.” (Come va?)
Loro: “Genki desu.”
Io, scegliendone una: “Anata no namae wa nan desu ka.” (Come ti chiami?)
Campionario di ragazze conosciute:
Tomoko: indossava una cuffia rossa con pon pon.
Mayoko: indossava due diverse scarpe. Entrambe Adidas, entrambi colorate, ma differenti.
Yuki: si è scambiata una scarpa con Mayoko.
Sadako: mi ha fatto una foto insieme a lei con una macchina fotografica usa e getta.
Nori: gonna nera a falde e scarpe gialle.
Itzuko: borsa più grande di lei.
Io: “Gigi des” (Io mi chiamo Gigi)
Loro mi guardano e ripetono il nome.
Io: “Anatatachi wa gakusei desu ka.” (Siete studentesse?)
Loro, muovendo la testa avanti e indietro come se avessero una molla invece del collo: “Hai.”
“Gakka wa nan desu ka.”
Quasi tutte mi hanno risposto “biuti student in Osaka/Tokyo/Okinawa etc.etc.”
Le saluto dicendo “Ja mata.”
Quando loro rispondono “Mata ne” le vorrei abbracciare una per una, perchè sembrano tanti piccoli ET caduti in un mondo lontano anni luce dalla loro dolcezza e leggerezza.