Sono sola in ufficio da un paio di giorni e a stare da sola per cosi’ tante ore in un piccolo ufficio, a un ultimo piano, ti viene da pensare.
E ho pensato molto in questi due giorni, era da non so quanto che non lo facevo.
Dal primo di novembre, dopo due mesi “sabbatici” trascorsi a scrivere e a giocare a fare l’attrice, ho ricominciato a “lavorare”.
Per me era il primo giorno di lavoro, in Italia era “bank holiday”, ricorrevano i morti.
Lavorero’ per Richard Corrigan per almeno tre mesi, una nuova avventura, una bella ma dura esperienza, tantissime ore di lavoro.
Corrigan e’ uno chef irlandese molto conosciuto, proprietario di un Michelin Star Restaurant e protagonista di una rubrica culinaria della BBC.
Lasciato da parte il mondo del cinema, ho quindi riabbracciato quello del catering.
Primo pensiero: si stava meglio quando si stava peggio.
Secondo pensiero: certo che una stufina me la potevano anche lasciare.
Terzo pensiero: a che ora e’ la pausa pranzo?
Dall’unica finestra vedo le fondamenta del palazzo di fronte.
Non ho ancora capito se e’ gia’ in costruzione o se stanno finendo di demolirlo per ricostruirlo.
Prima o poi sara’ un centro commerciale, forse il piu’ posh di Regent Street.
Primo pensiero: lavorero’ ancora qui quando sara’ finito?
Secondo pensiero: saro’ ancora a Londra?
Terzo pensiero: ci comprero’ mai qualcosa?
Tra un pensiero e l’altro mi torna in mente il pianoforte che c’e’ al piano terra e la felicita’ nel suonarlo dopo anni.
Ho gia’ chiesto a mia mamma di inviarmi gli spartiti. Da piccola ero bravina, mai stata un genio pero’ mi arrangiavo.
A fine mese compro una tastiera e ricomincio a suonare. Deciso.
Vorrei iniziare a suonare un po’ di rock e vorrei pure scrivere una canzone, ovviamente in inglese.
Magari qualcuno di voi ha voglia di unirsi a me in un’impresa impossibile.
Basterebbero un chitarrista, uno al basso, un batterista e uno alla tastiera (non credo di saperla suonare cosi’ bene da poter essere la tastierista). Io potrei cantare e scrivere le lyrics.
La musica sara’ rock, rock inglese. Magari cominciamo con delle covers. Ho un’amica qui a Londra che canta molto meglio di me, e’ veramente brava, potremmo cantare insieme. Quasi quasi stasera la chiamo e glie lo propongo.
Se siete interessati a far parte di questo “sogno”, mandatemi un messaggio.
Adesso mi rimetto a lavorare, mi bastano una manciata di secondi e ricomincio, giusto il tempo di ripescare la testa, ormai dispersa nella miriade di nuvole londinesi.