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Che trovare cibo (e bevande) di una certa qualità fosse problematico, a Londra, penso che sia una verità difficile da confutare. E lasciate perdere discorsi tipo la qualità va pagata, se vai da Waitrose, eccetera. Se aveste lavorato un poco, non tanto ma solo un poco, nell’industria agroalimentare sapreste quanto privi di senso sono questi discorsi. E non so se avete notato le differenze fra un’etichetta per un prodotto destinato alla sola distribuzione in UK e uno che invece viene diffuso in un qualunque altro paese europeo. Ci danno da mangiare porcherie e noi tendiamo ad ingurgitarle senza porci domande ma guardando solo la nostra comodità e il portafogli. Ma questa notizia non torna neanche col portafogli.

Da Tze-Tze:
“Alcuni petti di pollo messi in vendita nei supermercati del Regno Unito contengono acqua in una percentuale del 20 per cento. Quando vediamo un petto di pollo succoso, potrebbe essere dovuto all’aggiunta di acqua, meccanicamente iniettata.

L’inchiesta ha preso in esame alcuni polli importati dal Brasile. Mentre erano ancora in Brasile, sale e olio di mais sono stati aggiunti ai petti di pollo. Una volta arrivati in Gran Bretagna, è stata aggiunta l’acqua.

Il procedimento è il seguente: la carne congelata viene scongelata, al suo interno viene pompata l’acqua con aggiunta di additivi chimici, poi la carne viene ri-congelata senza che i consumatori lo sappiano. Non è illegale aggiungere acqua e additivi al pollo purché le aggiunte siano ben visibili sull’etichetta. Ma la legalità non è l’unico problema.

Un pollo che pesa di più costa ovviamente di più. Ma perché il consumatore dovrebbe pagare per l’aggiunta di acqua?”

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Posted by unknown (Domande: 3577, Risposte: 0)
Asked on January 27, 2014 9:33 pm
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