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Un saluto a tutti e complimenti per il vostro sito che trovo fatto davvero bene. Lasciate che mi presenti, io sono Andrea ho 31 anni e da alcuni mesi sto provando a cercare lavoro nell’IT a Londra e aree circostanti.

Ho lavorato tempo fa in Irlanda nell’IT ma poi per la crisi la compagnia (è un grosso nome degli smartphone, rivale di Apple e Samsung, avrete sicuramente capito chi è) ha tagliato personale e molti di noi nel Tech Support sono stati messi fuori, nonostante inizialmente assunti in permanent position.

Sono stato un altro mesetto a Dublino nella speranza di trovare qualcosa ma la crisi ha colpito duramente l’Irlanda è seppur ci siano ancora molte posizioni nell’IT, il numero degli applicants è di gran lunga superiore al numero delle offerte disponibili.

Ad ogni modo da agosto scorso sono ritornato in Italia a vivere con i miei, e sto cercando (finora invano) di ottenere delle interviste a distanza nell’IT. Siccome ormai in Europa il lavoro sta quasi tutto a Londra e aree vicine (berkshire, oxfordshire, surrey) bisogna fare i conti con il mercato inglese.

Quello che ho riscontrato in questi mesi è la freddezza unita al disprezzo dei recruiters inglesi verso candidati che non vivono in Inghilterra, anzi non solo, verso qualunque job applicants che non vive nell’arco di 30-40 miles dalla prevista sede di lavoro. Io avevo ottenuto il mio lavoro nell’IT in Irlanda comodamente da casa in Italia mediante un long-distance recruitment. E ricordo che in quel periodo (era il 2011) mi chiamavano ogni giorno da Dublino, da Cork e altre realtà (anche piccole come Shannon) per farmi selezioni a distanza senza farmi mai storie sul fatto che fossi in Italia e non in Irlanda!

In Inghilterra invece c’è proprio un disprezzo marcato verso chi sta ”fuori”, e pur essendo qualificato per moltissime posizioni, l’interview process per te non inizia per il solo motivo di vivere fuori dall’UK.

Ho provato tanti trucchetti per ovviare al problema, ma finora è stato inutile: provare a inserire un indirizzo inglese nel CV, dire di avere amici in UK che mi possono ospitare il tempo di fare le selezioni, dire di essere disposto a prendere un biglietto in giornata per Londra e trovarmi immediatamente pronto per le selezioni….ma niente i recruiters inglese sono tutti unanimamente inflessibili sulla regola del vivere in UK per poter accedere alle job interviews.

Nell’era di internet e di skype, mi chiedo perché devono ancora esistere queste discriminazioni basate sulla residenza, tanto più che I trattati della UE e un sacco di regolamenti successivi vietano espressamente le discriminazioni all’accesso al lavoro basate sulla residenza, anche solo per sostenere interviste (art. 39 del Trattato CE, art. 18 Trattato sul funzionamento della UE, e ancora art. 1 e art. 3 del regolamento CEE n. 1612/68, oltre a tutta una lunga serie di sentenze della Corte di Giustizia europea Clean Car Autoservice GesmbH v Landeshauptmann von Wien”, Case C-350/96, 7 May 1998; “H. Meints v Minister van Landbouw, Natuurbeheer en Visserij”, Case C-57/96, 27 November 1997; “Andrea Raccanelli v Max-Planck-Gesellschaft zur Förderung der Wissenschaften eV”, Case c-94/07, 17 July 2008; “E.C. Commission v. Luxembourg”, Case C-111/91, 10 March 1993; “Giovanni Maria Sotgiu v Deutsche Bundespost”, Case c-152/73, 12 February 1974, eccetera…eccetera…).

Nell’era di skype e delle infinite possibilità di fare test a distanza, e tanto più che si tratta di lavori nell’IT dove non serve che il candidato sia fisicamente presente perché davanti ad un PC e ad un telefono dovrai startene per 8 ore al giorno!

Inultile dire che la Corte Europea ha precisato più volte che simili comportamente vanno segnalati, il che tradotto vuol dire iniziare un processo a Strasburgo, con tanto di lungaggini, gradi di giudizio e spese….ma chi ce la fa fare??? ovvio che alla fine ce l’hanno vinta sempre loro perché nessuno si metterebbe mai a fargli causa. Passi all’offerta di lavoro successiva e chiudi un occhio.

Dicevo che in Irlanda erano molto più disposti alle selezioni a distanza e non mi hanno mai fatto storie, anzi! Ormai però l’Irlanda sta in uno stato di coma che non si capisce. Il fatto è che poi le stesse offerte di lavoro nell’IT per cui cerco invano di concorrere in UK le trovi in multinazionali con sede in Romania, il Slovacchia, in Polonia e i loro recruiters mi chiamano di continuo per propormi posizioni con le stesse skills richieste in UK ma pagate 5K-6K annui! Ovviamente il tutto con selezioni a distanza via skype, senza mai farti storie!

A questo punto dico io, dove sta il marcio? Non possiamo difenderci da questo modo di fare. Uno come me (e spero di non essere l’unico) che non ha un gruzzoletto di soldi da parte abbastanza elevato da permettersi di venire a vivere a Londra, prendere casa, pagare un mese di deposito, viverci qualche mese in attesa di trovare lavoro (se lo trovi anche) è praticamente condannato a non poter concorrere per nessuna posizione in UK pur essendo qualificato per farlo. Trovo che questa sia la peggiore delle discriminazioni.

Scusate la lungaggine e la prolissità del mio intervento sul vostro forum, ma credo che sia un argomento di interesse anche per alcuni di voi. Mi piacerebbe sapere, se c’è qualcuno tra voi che lavora in UK nell’IT, come avete fatto per accedere alle ”blindatissime” selezioni inglesi senza nessuna possibilità di affrontare selezioni a distanza, mentre invece in altri Paesi le fanno tranquillamente (ovviamente alle condizioni remunerative che ho indicato sopra). Esisteranno anche in UK delle agenzie che reclutano a distanza, almeno nell’IT? Oppure tali realtà in UK sono solo un sogno della mia fantasia? Mi piacerebbe sapere qual è stata la vostra esperienza al riguardo e, se avete alla fine trovato lavoro dall’Italia nell’IT, come avete fatto a bypassare questo grosso ostacolo. Un saluto a tutti. Ringrazio tutti coloro che vorranno partecipare alla discussione.

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Posted by unknown (Domande: 3577, Risposte: 0)
Asked on January 14, 2014 4:40 pm
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non lavoro in IT ma conosco bene le regole che si intersecano fra loro e per ciò non vedo nulla di strano nelle richieste dei britannici. Se dovessi avere un buon lavoro e decidessi da avere un mutuo in UK avrai bisogno di un indirizzo stabile. Se ti chiamano per un lavoro hai bisogno di un indirizzo stabile,non virtuale. Se ottieni un contratto di lavoro devi sempre avere un indirizzo stabile. Chiaro no? Quindi la cosa più semplice è avere un indirizzo stabile di un tuo amico e usare sempre quello e ti presenti ai colloqui di lavoro ogni volta che ne hai la possibilità. Mi sembra abbastanza semplice! Il Regno Unito purtroppo nn segue molte delle regole Europee a proposito di integrazione.
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Posted by cash4sellers (Domande: 0, Risposte: 0)
Answered on February 21, 2014 8:53 am
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    Io è l'Italia che non ho capito cosa ci sta a fare nell'UE...
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    Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
    Answered on January 15, 2014 8:54 pm
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      Grazie Bisanzio! Insomma ho capito che l'Inghilterra in Unione Europea ci sta più di comodo che per altro. Peccato che alcuni diritti come quello di non discriminazione in base alla residenza per l'accesso al lavoro stiano solo sulla carta dei trattati ma poi nessuno controlla se vengano rispettati o meno.
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      Posted by andrea82a (Domande: 0, Risposte: 0)
      Answered on January 15, 2014 12:55 pm
        Private answer
        Vivere ci vivi, e forse neanche troppo male, ma non te ne vieni più via. La moralità inglese è una cosa tutta loro. Per fare un esempio: non molto tempo fa è stata introdotta la bedroom tax; non entro nei dettagli, ma una commissione europea ha dichiarato che viola i diritti umani. La risposta è stata l'avvio di un dibattito per ritirare la firma dalla Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo. Però non so se ci sia penuria di posizioni nel settore, perché nonostante le delocalizzazioni (e mi pare una certa perdita di posti, ma non ho dati) non credo ci sia stato un ribasso delle paghe. Ma su questo punto qualcun altro potrebbe ragguagliarci.
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        Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
        Answered on January 14, 2014 8:07 pm
          Private answer
          Grazie Bisanzio, interessante quello che scrivi. In effetti, se nei Paesi dell'est Europa sono molto disposti al reclutamento di lunga distanza mentre in UK no, vuol dire che forse ci sono troppi stranieri a Londra e dintorni e la pressione è così elevata che i selezionatori sentono il bisogno di discriminare in qualche modo (anche se nel peggiore dei modi). Quello che mi fa strano è che lo faccia un paese come l'Inghilterra, che pensavo ligio alle regole e alle leggi. Tutti i trattati UE e regolamenti sulla non discriminazione in base alla residenza vanno in tal modo a farsi benedire. Mi sa che per molti di noi non esisterà altro futuro se non in paesi come Polonia e Romania...ma a quelle condizioni remunerative la vedo dura risparmiare qualcosa per il futuro (magari ci si vive anche, dato il basso costo della vita).
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          Posted by andrea82a (Domande: 0, Risposte: 0)
          Answered on January 14, 2014 7:40 pm
            Private answer
            Premetto che non sono un IT, ma sono come il prezzemolo e scrivo ovunque. Devo dire che la cosa è interessante, ma se davvero è come dici (scusa il condizionale, non intendo mettere in dubbio) è una cosa recente. Recentissima, perché pochi mesi fa una persona che ho conosciuto qui a Londra è stata assunta in remoto. Anzi, di tutti gli IT che conosco solo uno non ha trovato lavoro in remoto, ma non lo aveva neanche cercato. A dire il vero, circa 2 mesi fa, uno ha scritto su questo forum dicendo che sebbene passasse le selezioni iniziali poi non veniva considerato perché ancora in Italia, ma nessuno gli ha dato molto peso perché dal tenore di ciò che scriveva sembrava che il suo problema fosse un altro. Insomma, di quelli che non verrebbero assunti neanche se fossero in loco. Negli ultimi tempi il Regno Unito sta dando un giro di vite dopo l'altro al reclutamento di stranieri, per lo meno in alcuni settori come la ricerca. Ma anche su quelli di manovalanza, a dire il vero: se per i settori altamente qualificati il governo si muove subdolamente, per gli unskilled ci va giù pesante con i proclami di Cameron sul Benefit Tourism da parte dei migranti europei ed altre falsità, invitando esplicitamente le compagnie ad assumere britannici e non stranieri. Insomma, delle regole qui se ne fregano. E' come nel calcio: il fair play gli va bene finché vincono, ma se rischiano di perdere iniziano a menare. La discriminazione si sta facendo largo con stile tutto British. A ciò aggiungi che le aziende hanno cominciato a delocalizzare: Reuters ha iniziato i licenziamenti a migliaia e si prepara ad aprire in Polonia.
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            Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
            Answered on January 14, 2014 6:40 pm
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              non lavoro in IT ma conosco bene le regole che si intersecano fra loro e per ciò non vedo nulla di strano nelle richieste dei britannici. Se dovessi avere un buon lavoro e decidessi da avere un mutuo in UK avrai bisogno di un indirizzo stabile. Se ti chiamano per un lavoro hai bisogno di un indirizzo stabile,non virtuale. Se ottieni un contratto di lavoro devi sempre avere un indirizzo stabile. Chiaro no? Quindi la cosa più semplice è avere un indirizzo stabile di un tuo amico e usare sempre quello e ti presenti ai colloqui di lavoro ogni volta che ne hai la possibilità. Mi sembra abbastanza semplice! Il Regno Unito purtroppo nn segue molte delle regole Europee a proposito di integrazione.
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              Posted by cash4sellers (Domande: 0, Risposte: 0)
              Answered on February 21, 2014 8:53 am
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                Io è l'Italia che non ho capito cosa ci sta a fare nell'UE...
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                Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
                Answered on January 15, 2014 8:54 pm
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                  Grazie Bisanzio! Insomma ho capito che l'Inghilterra in Unione Europea ci sta più di comodo che per altro. Peccato che alcuni diritti come quello di non discriminazione in base alla residenza per l'accesso al lavoro stiano solo sulla carta dei trattati ma poi nessuno controlla se vengano rispettati o meno.
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                  Posted by andrea82a (Domande: 0, Risposte: 0)
                  Answered on January 15, 2014 12:55 pm
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                    Vivere ci vivi, e forse neanche troppo male, ma non te ne vieni più via. La moralità inglese è una cosa tutta loro. Per fare un esempio: non molto tempo fa è stata introdotta la bedroom tax; non entro nei dettagli, ma una commissione europea ha dichiarato che viola i diritti umani. La risposta è stata l'avvio di un dibattito per ritirare la firma dalla Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo. Però non so se ci sia penuria di posizioni nel settore, perché nonostante le delocalizzazioni (e mi pare una certa perdita di posti, ma non ho dati) non credo ci sia stato un ribasso delle paghe. Ma su questo punto qualcun altro potrebbe ragguagliarci.
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                    Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
                    Answered on January 14, 2014 8:07 pm
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                      Grazie Bisanzio, interessante quello che scrivi. In effetti, se nei Paesi dell'est Europa sono molto disposti al reclutamento di lunga distanza mentre in UK no, vuol dire che forse ci sono troppi stranieri a Londra e dintorni e la pressione è così elevata che i selezionatori sentono il bisogno di discriminare in qualche modo (anche se nel peggiore dei modi). Quello che mi fa strano è che lo faccia un paese come l'Inghilterra, che pensavo ligio alle regole e alle leggi. Tutti i trattati UE e regolamenti sulla non discriminazione in base alla residenza vanno in tal modo a farsi benedire. Mi sa che per molti di noi non esisterà altro futuro se non in paesi come Polonia e Romania...ma a quelle condizioni remunerative la vedo dura risparmiare qualcosa per il futuro (magari ci si vive anche, dato il basso costo della vita).
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                      Posted by andrea82a (Domande: 0, Risposte: 0)
                      Answered on January 14, 2014 7:40 pm
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                        Premetto che non sono un IT, ma sono come il prezzemolo e scrivo ovunque. Devo dire che la cosa è interessante, ma se davvero è come dici (scusa il condizionale, non intendo mettere in dubbio) è una cosa recente. Recentissima, perché pochi mesi fa una persona che ho conosciuto qui a Londra è stata assunta in remoto. Anzi, di tutti gli IT che conosco solo uno non ha trovato lavoro in remoto, ma non lo aveva neanche cercato. A dire il vero, circa 2 mesi fa, uno ha scritto su questo forum dicendo che sebbene passasse le selezioni iniziali poi non veniva considerato perché ancora in Italia, ma nessuno gli ha dato molto peso perché dal tenore di ciò che scriveva sembrava che il suo problema fosse un altro. Insomma, di quelli che non verrebbero assunti neanche se fossero in loco. Negli ultimi tempi il Regno Unito sta dando un giro di vite dopo l'altro al reclutamento di stranieri, per lo meno in alcuni settori come la ricerca. Ma anche su quelli di manovalanza, a dire il vero: se per i settori altamente qualificati il governo si muove subdolamente, per gli unskilled ci va giù pesante con i proclami di Cameron sul Benefit Tourism da parte dei migranti europei ed altre falsità, invitando esplicitamente le compagnie ad assumere britannici e non stranieri. Insomma, delle regole qui se ne fregano. E' come nel calcio: il fair play gli va bene finché vincono, ma se rischiano di perdere iniziano a menare. La discriminazione si sta facendo largo con stile tutto British. A ciò aggiungi che le aziende hanno cominciato a delocalizzare: Reuters ha iniziato i licenziamenti a migliaia e si prepara ad aprire in Polonia.
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                        Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
                        Answered on January 14, 2014 6:40 pm
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                          non lavoro in IT ma conosco bene le regole che si intersecano fra loro e per ciò non vedo nulla di strano nelle richieste dei britannici. Se dovessi avere un buon lavoro e decidessi da avere un mutuo in UK avrai bisogno di un indirizzo stabile. Se ti chiamano per un lavoro hai bisogno di un indirizzo stabile,non virtuale. Se ottieni un contratto di lavoro devi sempre avere un indirizzo stabile. Chiaro no? Quindi la cosa più semplice è avere un indirizzo stabile di un tuo amico e usare sempre quello e ti presenti ai colloqui di lavoro ogni volta che ne hai la possibilità. Mi sembra abbastanza semplice! Il Regno Unito purtroppo nn segue molte delle regole Europee a proposito di integrazione.
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                          Posted by cash4sellers (Domande: 0, Risposte: 0)
                          Answered on February 21, 2014 8:53 am
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                            Io è l'Italia che non ho capito cosa ci sta a fare nell'UE...
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                            Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
                            Answered on January 15, 2014 8:54 pm
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                              Grazie Bisanzio! Insomma ho capito che l'Inghilterra in Unione Europea ci sta più di comodo che per altro. Peccato che alcuni diritti come quello di non discriminazione in base alla residenza per l'accesso al lavoro stiano solo sulla carta dei trattati ma poi nessuno controlla se vengano rispettati o meno.
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                              Posted by andrea82a (Domande: 0, Risposte: 0)
                              Answered on January 15, 2014 12:55 pm
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                                Vivere ci vivi, e forse neanche troppo male, ma non te ne vieni più via. La moralità inglese è una cosa tutta loro. Per fare un esempio: non molto tempo fa è stata introdotta la bedroom tax; non entro nei dettagli, ma una commissione europea ha dichiarato che viola i diritti umani. La risposta è stata l'avvio di un dibattito per ritirare la firma dalla Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo. Però non so se ci sia penuria di posizioni nel settore, perché nonostante le delocalizzazioni (e mi pare una certa perdita di posti, ma non ho dati) non credo ci sia stato un ribasso delle paghe. Ma su questo punto qualcun altro potrebbe ragguagliarci.
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                                Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
                                Answered on January 14, 2014 8:07 pm
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                                  Grazie Bisanzio, interessante quello che scrivi. In effetti, se nei Paesi dell'est Europa sono molto disposti al reclutamento di lunga distanza mentre in UK no, vuol dire che forse ci sono troppi stranieri a Londra e dintorni e la pressione è così elevata che i selezionatori sentono il bisogno di discriminare in qualche modo (anche se nel peggiore dei modi). Quello che mi fa strano è che lo faccia un paese come l'Inghilterra, che pensavo ligio alle regole e alle leggi. Tutti i trattati UE e regolamenti sulla non discriminazione in base alla residenza vanno in tal modo a farsi benedire. Mi sa che per molti di noi non esisterà altro futuro se non in paesi come Polonia e Romania...ma a quelle condizioni remunerative la vedo dura risparmiare qualcosa per il futuro (magari ci si vive anche, dato il basso costo della vita).
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                                  Posted by andrea82a (Domande: 0, Risposte: 0)
                                  Answered on January 14, 2014 7:40 pm
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                                    Premetto che non sono un IT, ma sono come il prezzemolo e scrivo ovunque. Devo dire che la cosa è interessante, ma se davvero è come dici (scusa il condizionale, non intendo mettere in dubbio) è una cosa recente. Recentissima, perché pochi mesi fa una persona che ho conosciuto qui a Londra è stata assunta in remoto. Anzi, di tutti gli IT che conosco solo uno non ha trovato lavoro in remoto, ma non lo aveva neanche cercato. A dire il vero, circa 2 mesi fa, uno ha scritto su questo forum dicendo che sebbene passasse le selezioni iniziali poi non veniva considerato perché ancora in Italia, ma nessuno gli ha dato molto peso perché dal tenore di ciò che scriveva sembrava che il suo problema fosse un altro. Insomma, di quelli che non verrebbero assunti neanche se fossero in loco. Negli ultimi tempi il Regno Unito sta dando un giro di vite dopo l'altro al reclutamento di stranieri, per lo meno in alcuni settori come la ricerca. Ma anche su quelli di manovalanza, a dire il vero: se per i settori altamente qualificati il governo si muove subdolamente, per gli unskilled ci va giù pesante con i proclami di Cameron sul Benefit Tourism da parte dei migranti europei ed altre falsità, invitando esplicitamente le compagnie ad assumere britannici e non stranieri. Insomma, delle regole qui se ne fregano. E' come nel calcio: il fair play gli va bene finché vincono, ma se rischiano di perdere iniziano a menare. La discriminazione si sta facendo largo con stile tutto British. A ciò aggiungi che le aziende hanno cominciato a delocalizzare: Reuters ha iniziato i licenziamenti a migliaia e si prepara ad aprire in Polonia.
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                                    Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
                                    Answered on January 14, 2014 6:40 pm
                                      Private answer
                                      non lavoro in IT ma conosco bene le regole che si intersecano fra loro e per ciò non vedo nulla di strano nelle richieste dei britannici. Se dovessi avere un buon lavoro e decidessi da avere un mutuo in UK avrai bisogno di un indirizzo stabile. Se ti chiamano per un lavoro hai bisogno di un indirizzo stabile,non virtuale. Se ottieni un contratto di lavoro devi sempre avere un indirizzo stabile. Chiaro no? Quindi la cosa più semplice è avere un indirizzo stabile di un tuo amico e usare sempre quello e ti presenti ai colloqui di lavoro ogni volta che ne hai la possibilità. Mi sembra abbastanza semplice! Il Regno Unito purtroppo nn segue molte delle regole Europee a proposito di integrazione.
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                                      Posted by cash4sellers (Domande: 0, Risposte: 0)
                                      Answered on February 21, 2014 8:53 am
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                                        Io è l'Italia che non ho capito cosa ci sta a fare nell'UE...
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                                        Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
                                        Answered on January 15, 2014 8:54 pm
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                                          Grazie Bisanzio! Insomma ho capito che l'Inghilterra in Unione Europea ci sta più di comodo che per altro. Peccato che alcuni diritti come quello di non discriminazione in base alla residenza per l'accesso al lavoro stiano solo sulla carta dei trattati ma poi nessuno controlla se vengano rispettati o meno.
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                                          Posted by andrea82a (Domande: 0, Risposte: 0)
                                          Answered on January 15, 2014 12:55 pm
                                            Private answer
                                            Vivere ci vivi, e forse neanche troppo male, ma non te ne vieni più via. La moralità inglese è una cosa tutta loro. Per fare un esempio: non molto tempo fa è stata introdotta la bedroom tax; non entro nei dettagli, ma una commissione europea ha dichiarato che viola i diritti umani. La risposta è stata l'avvio di un dibattito per ritirare la firma dalla Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo. Però non so se ci sia penuria di posizioni nel settore, perché nonostante le delocalizzazioni (e mi pare una certa perdita di posti, ma non ho dati) non credo ci sia stato un ribasso delle paghe. Ma su questo punto qualcun altro potrebbe ragguagliarci.
                                            Marked as spam
                                            Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
                                            Answered on January 14, 2014 8:07 pm
                                              Private answer
                                              Grazie Bisanzio, interessante quello che scrivi. In effetti, se nei Paesi dell'est Europa sono molto disposti al reclutamento di lunga distanza mentre in UK no, vuol dire che forse ci sono troppi stranieri a Londra e dintorni e la pressione è così elevata che i selezionatori sentono il bisogno di discriminare in qualche modo (anche se nel peggiore dei modi). Quello che mi fa strano è che lo faccia un paese come l'Inghilterra, che pensavo ligio alle regole e alle leggi. Tutti i trattati UE e regolamenti sulla non discriminazione in base alla residenza vanno in tal modo a farsi benedire. Mi sa che per molti di noi non esisterà altro futuro se non in paesi come Polonia e Romania...ma a quelle condizioni remunerative la vedo dura risparmiare qualcosa per il futuro (magari ci si vive anche, dato il basso costo della vita).
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                                              Posted by andrea82a (Domande: 0, Risposte: 0)
                                              Answered on January 14, 2014 7:40 pm
                                                Private answer
                                                Premetto che non sono un IT, ma sono come il prezzemolo e scrivo ovunque. Devo dire che la cosa è interessante, ma se davvero è come dici (scusa il condizionale, non intendo mettere in dubbio) è una cosa recente. Recentissima, perché pochi mesi fa una persona che ho conosciuto qui a Londra è stata assunta in remoto. Anzi, di tutti gli IT che conosco solo uno non ha trovato lavoro in remoto, ma non lo aveva neanche cercato. A dire il vero, circa 2 mesi fa, uno ha scritto su questo forum dicendo che sebbene passasse le selezioni iniziali poi non veniva considerato perché ancora in Italia, ma nessuno gli ha dato molto peso perché dal tenore di ciò che scriveva sembrava che il suo problema fosse un altro. Insomma, di quelli che non verrebbero assunti neanche se fossero in loco. Negli ultimi tempi il Regno Unito sta dando un giro di vite dopo l'altro al reclutamento di stranieri, per lo meno in alcuni settori come la ricerca. Ma anche su quelli di manovalanza, a dire il vero: se per i settori altamente qualificati il governo si muove subdolamente, per gli unskilled ci va giù pesante con i proclami di Cameron sul Benefit Tourism da parte dei migranti europei ed altre falsità, invitando esplicitamente le compagnie ad assumere britannici e non stranieri. Insomma, delle regole qui se ne fregano. E' come nel calcio: il fair play gli va bene finché vincono, ma se rischiano di perdere iniziano a menare. La discriminazione si sta facendo largo con stile tutto British. A ciò aggiungi che le aziende hanno cominciato a delocalizzare: Reuters ha iniziato i licenziamenti a migliaia e si prepara ad aprire in Polonia.
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                                                Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
                                                Answered on January 14, 2014 6:40 pm
                                                  Private answer
                                                  non lavoro in IT ma conosco bene le regole che si intersecano fra loro e per ciò non vedo nulla di strano nelle richieste dei britannici. Se dovessi avere un buon lavoro e decidessi da avere un mutuo in UK avrai bisogno di un indirizzo stabile. Se ti chiamano per un lavoro hai bisogno di un indirizzo stabile,non virtuale. Se ottieni un contratto di lavoro devi sempre avere un indirizzo stabile. Chiaro no? Quindi la cosa più semplice è avere un indirizzo stabile di un tuo amico e usare sempre quello e ti presenti ai colloqui di lavoro ogni volta che ne hai la possibilità. Mi sembra abbastanza semplice! Il Regno Unito purtroppo nn segue molte delle regole Europee a proposito di integrazione.
                                                  Marked as spam
                                                  Posted by cash4sellers (Domande: 0, Risposte: 0)
                                                  Answered on February 21, 2014 8:53 am
                                                    Private answer
                                                    Io è l'Italia che non ho capito cosa ci sta a fare nell'UE...
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                                                    Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
                                                    Answered on January 15, 2014 8:54 pm
                                                      Private answer
                                                      Grazie Bisanzio! Insomma ho capito che l'Inghilterra in Unione Europea ci sta più di comodo che per altro. Peccato che alcuni diritti come quello di non discriminazione in base alla residenza per l'accesso al lavoro stiano solo sulla carta dei trattati ma poi nessuno controlla se vengano rispettati o meno.
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                                                      Posted by andrea82a (Domande: 0, Risposte: 0)
                                                      Answered on January 15, 2014 12:55 pm
                                                        Private answer
                                                        Vivere ci vivi, e forse neanche troppo male, ma non te ne vieni più via. La moralità inglese è una cosa tutta loro. Per fare un esempio: non molto tempo fa è stata introdotta la bedroom tax; non entro nei dettagli, ma una commissione europea ha dichiarato che viola i diritti umani. La risposta è stata l'avvio di un dibattito per ritirare la firma dalla Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo. Però non so se ci sia penuria di posizioni nel settore, perché nonostante le delocalizzazioni (e mi pare una certa perdita di posti, ma non ho dati) non credo ci sia stato un ribasso delle paghe. Ma su questo punto qualcun altro potrebbe ragguagliarci.
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                                                        Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
                                                        Answered on January 14, 2014 8:07 pm
                                                          Private answer
                                                          Grazie Bisanzio, interessante quello che scrivi. In effetti, se nei Paesi dell'est Europa sono molto disposti al reclutamento di lunga distanza mentre in UK no, vuol dire che forse ci sono troppi stranieri a Londra e dintorni e la pressione è così elevata che i selezionatori sentono il bisogno di discriminare in qualche modo (anche se nel peggiore dei modi). Quello che mi fa strano è che lo faccia un paese come l'Inghilterra, che pensavo ligio alle regole e alle leggi. Tutti i trattati UE e regolamenti sulla non discriminazione in base alla residenza vanno in tal modo a farsi benedire. Mi sa che per molti di noi non esisterà altro futuro se non in paesi come Polonia e Romania...ma a quelle condizioni remunerative la vedo dura risparmiare qualcosa per il futuro (magari ci si vive anche, dato il basso costo della vita).
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                                                          Posted by andrea82a (Domande: 0, Risposte: 0)
                                                          Answered on January 14, 2014 7:40 pm
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                                                            Premetto che non sono un IT, ma sono come il prezzemolo e scrivo ovunque. Devo dire che la cosa è interessante, ma se davvero è come dici (scusa il condizionale, non intendo mettere in dubbio) è una cosa recente. Recentissima, perché pochi mesi fa una persona che ho conosciuto qui a Londra è stata assunta in remoto. Anzi, di tutti gli IT che conosco solo uno non ha trovato lavoro in remoto, ma non lo aveva neanche cercato. A dire il vero, circa 2 mesi fa, uno ha scritto su questo forum dicendo che sebbene passasse le selezioni iniziali poi non veniva considerato perché ancora in Italia, ma nessuno gli ha dato molto peso perché dal tenore di ciò che scriveva sembrava che il suo problema fosse un altro. Insomma, di quelli che non verrebbero assunti neanche se fossero in loco. Negli ultimi tempi il Regno Unito sta dando un giro di vite dopo l'altro al reclutamento di stranieri, per lo meno in alcuni settori come la ricerca. Ma anche su quelli di manovalanza, a dire il vero: se per i settori altamente qualificati il governo si muove subdolamente, per gli unskilled ci va giù pesante con i proclami di Cameron sul Benefit Tourism da parte dei migranti europei ed altre falsità, invitando esplicitamente le compagnie ad assumere britannici e non stranieri. Insomma, delle regole qui se ne fregano. E' come nel calcio: il fair play gli va bene finché vincono, ma se rischiano di perdere iniziano a menare. La discriminazione si sta facendo largo con stile tutto British. A ciò aggiungi che le aziende hanno cominciato a delocalizzare: Reuters ha iniziato i licenziamenti a migliaia e si prepara ad aprire in Polonia.
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                                                            Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
                                                            Answered on January 14, 2014 6:40 pm
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                                                              non lavoro in IT ma conosco bene le regole che si intersecano fra loro e per ciò non vedo nulla di strano nelle richieste dei britannici. Se dovessi avere un buon lavoro e decidessi da avere un mutuo in UK avrai bisogno di un indirizzo stabile. Se ti chiamano per un lavoro hai bisogno di un indirizzo stabile,non virtuale. Se ottieni un contratto di lavoro devi sempre avere un indirizzo stabile. Chiaro no? Quindi la cosa più semplice è avere un indirizzo stabile di un tuo amico e usare sempre quello e ti presenti ai colloqui di lavoro ogni volta che ne hai la possibilità. Mi sembra abbastanza semplice! Il Regno Unito purtroppo nn segue molte delle regole Europee a proposito di integrazione.
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                                                              Posted by cash4sellers (Domande: 0, Risposte: 0)
                                                              Answered on February 21, 2014 8:53 am
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                                                                Io è l'Italia che non ho capito cosa ci sta a fare nell'UE...
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                                                                Answered on January 15, 2014 8:54 pm
                                                                  Private answer
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                                                                  Marked as spam
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                                                                  Answered on January 15, 2014 12:55 pm
                                                                    Private answer
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                                                                    Marked as spam
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                                                                    Answered on January 14, 2014 8:07 pm
                                                                      Private answer
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                                                                      Marked as spam
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                                                                      Answered on January 14, 2014 7:40 pm
                                                                        Private answer
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                                                                        Marked as spam
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                                                                        Answered on January 14, 2014 6:40 pm
                                                                          Private answer
                                                                          non lavoro in IT ma conosco bene le regole che si intersecano fra loro e per ciò non vedo nulla di strano nelle richieste dei britannici. Se dovessi avere un buon lavoro e decidessi da avere un mutuo in UK avrai bisogno di un indirizzo stabile. Se ti chiamano per un lavoro hai bisogno di un indirizzo stabile,non virtuale. Se ottieni un contratto di lavoro devi sempre avere un indirizzo stabile. Chiaro no? Quindi la cosa più semplice è avere un indirizzo stabile di un tuo amico e usare sempre quello e ti presenti ai colloqui di lavoro ogni volta che ne hai la possibilità. Mi sembra abbastanza semplice! Il Regno Unito purtroppo nn segue molte delle regole Europee a proposito di integrazione.
                                                                          Marked as spam
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                                                                          Answered on February 21, 2014 8:53 am
                                                                            Private answer
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                                                                            Marked as spam
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                                                                            Answered on January 15, 2014 8:54 pm
                                                                              Private answer
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                                                                              Marked as spam
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                                                                              Answered on January 15, 2014 12:55 pm
                                                                                Private answer
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                                                                                Marked as spam
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                                                                                Answered on January 14, 2014 8:07 pm
                                                                                  Private answer
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                                                                                  Marked as spam
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                                                                                  Answered on January 14, 2014 7:40 pm
                                                                                    Private answer
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                                                                                    Marked as spam
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                                                                                    Answered on January 14, 2014 6:40 pm
                                                                                      « Back to Previous Page