Ciao e grazie di aver deciso di essere intervistato! Ci racconti chi sei, quanti anni hai, da quale parte dell’Italia provieni e da quanto sei a Londra?

Sono Silvio Ventrone, ho 31 anni, mi sono trasferito a Londra più di 8 anni fa quando avevo 23 anni e vengo dalla provincia di Caserta. Ho lavorato come assistente di volo per 5 anni e mezzo, dal 2005 al 2010.

Cosa ti ha spinto a decidere di andare a Londra? E’ stata curiosità o necessità?

Sono sempre stato innamorato dell’Inghilterra, della cultura e della lingua inglese, sin da quando ho iniziato a studiare questa lingua alle scuole medie. All’età di 23, anni mentre ero uno studente universitario sono venuto in vacanza qui a Londra e me ne sono invaghito a tal punto che, ritornato in Italia dopo quella settimana di vacanza, ho abbandonato gli studi e prenotato un volo di sola andata: avevo deciso di trasferirmi a tempo indeterminato.

La tua professione ti ha portato continuamente in luoghi diversi. Come ha influito questo sulla tua capacità di intrattenere i rapporti di amicizia (e/o familiari)? E’ un lavoro compatibile con chi desidera “metter su famiglia?”

Fare l’assistente di volo e’ stato il sogno di una vita, da quando ero piccolo, mi e’ sempre piaciuto viaggiare, esplorare posti nuovi… E’ un lavoro molto gratificante, ma è anche vero che richiede molta flessibilità: oggi sei a Londra domani puoi essere a New York, a Mumbai, a Parigi, Cape Town e così via, e a volte con solo 2 ore di preavviso…
I rapporti con i miei amici sono stati sicuramente influenzati dal mio lavoro, ma ero più giovane quando volavo, per cui a volte ritornavo da un volo e subito fuori a divertirmi con gli amici, dopo 8, 10 ore di volo e 6 ore di fuso…
Certo se avessi avuto una relazione seria o una famiglia mi sarebbe pesato essere via cosi’ tanto ma non era il mio caso quindi non mi sono mai posto il problema. Pero’ no, non credo sia il massimo per una persona che voglia mettere su famiglia

Come è cambiata la tua vita dopo l’11 settembre? Questo evento ha in qualche modo cambiato il tuo modo di lavorare?

L’11 Settembre… Io non volavo ancora nel 2001, ero ancora in Italia che studiavo all’università. Ma quando ho cominciato a volare, più di una volta mi è sfiorata l’idea di un attacco terroristico, nonostante i controlli di sicurezza fossero diventati molto rigidi. Fortunatamente nulla è mai accaduto sui miei voli e spero che non capiti mai a nessuno.

Quale è la cosa più bella e quale la più brutta della professione che hai esercitato?

La cosa più bella è sicuramente il poter viaggiare e girare il mondo ed essere pagato per farlo; ho visitato posti bellissimi che non mi sarei mai potuto permettere di vedere se non avessi fatto questo lavoro.
La cosa più brutta… Io personalmente non riesco a trovare una nota negativa in questo lavoro: certo se hai famiglia e figli è duro stare via per giorni, e quindi ciò che per me è la cosa più bella, può diventare la cosa più brutta, ma io, non avendo famiglia, non mi facevo molti problemi a stare via per molto tempo.

Parliamo adesso di quando hai intrapreso la tua carriera di assistente di volo. Ci racconti come è andata?

Beh, feci domanda per diverse compagnie non appena arrivai a Londra, ma non riuscii mai ad avere un colloquio, forse perchè non avevo molta esperienza col pubblico, poco customer service, nè avevo vissuto a Londra per molto tempo, quindi il mio inglese era insufficiente.
Nell’Ottobre del 2004 ottenni il mio primo colloquio. Ero così nervoso e allo stesso tempo volevo il lavoro così tanto che non fui nemmeno selezionato per l’intervista finale.
6 mesi dopo ci riprovai, e questa volta ero molto più calmo, forse perchè sapevo cosa aspettarmi e andò molto meglio.
Dovetti fare degli esercizi di gruppo, un test di inglese e matematica, un’intervista con 2 manager, le visite mediche… E’ stato abbastanza impegnativo ma lo rifarei altre 1000 volte.

Quale è stata la cosa più difficile da affrontare durante il colloquio? Cosa consiglieresti a chi deve affrontarlo?

Il colloquio è stato forse la parte più difficile, perchè i due manager mi facevano domande una dopo l’altra per scoprire il più possibile sul mio caratt ecc.

A chi vuole fare questo lavoro consiglio di prepararsi per bene, oggi su internet si possono trovare le “domande tipo” che ti possono chiedere e soprattutto di essere rilassati e se stessi…

Ricordo quanto ero nervoso io al mio primo colloquio e venni eliminato…

Raccontaci quale era la tua settimana tipo. Quanti giorni eri via da Londra?

La mia settimana tipo… beh non avevo una settimana tipo, perchè ogni settimana era diversa da quella precedente… innanzitutto è un lavoro fatto di turni, per cui si può dire addio al solito lavoro dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 5. Si vola la mattina presto, la sera tardi, a volte anche di notte, e perchè si passa da un fuso all’altro magari lasci Londra che sono le 4 del pomeriggio e arrivi a New York alle 6 dello stesso pomeriggio o a New Delhi alle 4 della mattina seguente… A volte ero via da Londra per 3 giorni di fila, a volte fino a sette giorni di fila, tutto depende dai turni che ti capitano, ma se avevo bisogno di fare cambio con un collega per qualsiasi motivo era facile trovare qualcuno disposto a fare il mio volo di 7 notti a Dubai, o 5 giorni a New York… Ah i colleghi: se non ci fossero bisognerebbe inventarli…

Per chi vuole fare l’assistente di volo, in Inghilterra ci sono maggiori opportunità rispetto all’Italia?

Io non ho mai provato a fare domanda in Italia, perchè non avendo fatto il servizio militare sarei stato eliminato a priori, ma da quanto ho sentito da amici e colleghi non è così facile… Non so se posso dire questa cosa, ma ho sempre avuto l’impressione che in Italia sia stato quasi un lavoro tramandato da padre in figlio… Spero di sbagliarmi…

Quindi, la mia risposta è sì, in Inghilterra ci sono più possibilità e anche maggiore scelta di compagnie aeree.

Per chi desidera iniziare l’avventura da assistente di volo..da dove è che si parte? Cosa bisogna fare?

Ripeto, non so in Italia, ma qui nel Regno Unito basta presentare domanda alla compagnia aerea direttamente, sia online che con domanda cartacea. Ci sono anche molti siti che raccolgono informazioni sulle compagnie che cercano personale al momento, come www.aviationjobsearch.com

E se la compagnia non sta facendo assunzioni al momentoè anche possibile inviare il proprio curriculum e i propri dati in modo che non appena hanno bisogno si metteranno in contatto…

Quali titoli di studio sono necessari per esercitare la professione di assistente di volo?

Basta il diploma delle superiori, non serve la laurea. In Italia bisogna superare un corso per assistente di volo, ma qui non ce n’è bisogno perche’ la compagnia fa i propri corsi di formazione che di solito durano dalle 4 alle 6 settimane.

Quale livello di inglese è necessario? Sono richiesti requisiti fisici particolari, come un’altezza minima o altro?

Il livello d’inglese è importante. Fare l’assistente di volo è un lavoro che va ben oltre il drink e lo snack offerto a bordo. Saper parlare bene la lingua serve soprattutto nei momento di emergenza, quando la comunicazione diventa fondamentale. Se il livello di inglese non è buono abbastanza è difficile che si venga accettati per il colloquio finale… Per quanto riguarda altri requisiti fisici, si ci sono importanti considerazioni ma questi dipendono dalla compagnia aerea a seconda del tipo di aereo che utilizza. Esempio: io sono alto 183 cm, che va bene per lavorare su molti aerei, ma sono troppo alto per volare su certi tipi di Embrear (un tipo di aereo); la miglior cosa da fare e’ controllare il sito della compagnia nello specifico.

Quale è indicativamente la fascia di stipendio? (bassa, media, alta)

Anche questo dipende dalla compagnia aerea… Oggi giorno devo dire che a causa della concorrenza a basso costo le compagnie aeree si sono viste costrette a tagliare i costi per poter rimanere a galla e lo stipendio degli assistenti di volo è stato più che dimezzato rispetto ad anni fa… Detto questo, va aggiunto che lo stipendio di solito è composto da un fisso mensile più una quota extra che dipende dal numero delle ore trascorse fuori base, per cui più si vola, più si guadagna. Direi che la fascia di stipendio è decisamente media.