Un mese e mezzo passeggiavo davanti alla pista di pattinaggio in allestimento davanti al National History Museum. Nella mia mano quella di una ragazza. Durante gli anni universitari a Cagliari non era mai uscita dal settore “colleghe inaccessibili”. Era fidanzatissima, prima di tutto, e poi bella al punto da intimidirmi quelle volte che, incontrandoci, dovevamo scambiare le poche frasi di circostanza. Due settimane prima di quella passeggiata non avrei mai immaginato di ritrovarla qui a Londra, conviverci per due settimane, uscire presi per mano come due fidanzati. Alcuni ragazzi stavano lanciando sacchi di cubetti di ghiaccio dentro la pista. Pensavo che sarebbe stato una figata, per chi avesse pattinato li` dentro.
La mezzanotte del 31 ero dentro quella pista di pattinaggio. Ero poggiato alla recinzione, come sono stato per la maggior parte del tempo. Cosa pretendete da chi ha visto la neve vera e propria una volta nella propria vita? Avrei dovuto stare fuori, ma la storia e` questa: un certo Mr Richardson aveva comprato due biglietti, non e` mai venuto e io ho chiesto alla biglietteria se potevo averne uno. Sarebbero stati soldi sprecati e cosi` le quattro cadute, almeno, non mi sono costate nulla.
Un mese e mezzo prima di quella mezzanotte non avrei mai immaginato di ritrovarmi dentro quella pista di pattinaggio, con un’altra ragazza, anzi due, a prendermi per mano. In realta`, stavolta, mi stavano guidando lungo la pista. Mi stavano insegnando a pattinare sul ghiaccio. Come un mese e mezzo fa ho gioito per come, qualche volta, le aspettative di qualcosa si possono rivoltare nel senso migliore.
Un Capodanno come questo lo ricordo solo nel 2000. Giravo per Alghero con una pistola spaziale giocattolo, con quello che per quell’anno sarebbe stato il mio miglior amico. Con noi, da qualche parte, quello per i successivi quattro anni sarebbe stato il nostro gruppo di amici. Il 2001 che ne segui` divenne l’anno, per ora, piu` felice della mia vita. Quel Capodanno ci esaurimmo col passare delle ore; quest’anno abbiamo dato il meglio verso le cinque di mattina. Da quanto tempo non ridevo cosi` tanto?
Voi ci credete alla storia del “chi si diverte a Capodanno si diverte tutto l’anno?” Io si`. Non lo prendo come destino. Lo prendo come la teoria brunolonghiana del gol al primo minuto che carica la squadra e spezza le gambe all’avversario. Mentre tornavo a casa, Lunedi` mattina, ero entusiasta di quanto era appena finito, ma sopratutto dei 364 giorni e mezzo che ancora avevo davanti. Sarebbe successo lo stesso con un Capodanno fallimentare? No. La teoria brunolonghiana prevede che squadre toste psicologicamente (vedi quelle allenate da Capello) riescano a gestire il vantaggio dei primi minuti, mentre squadre piu` fragili (vedi Milan) non ce la facciano. Dipende tutto dal mio schema di gioco insomma e da come io gestisco la mia squadra. Ma questa e` un’altra storia.

Buon Anno.