Mi chiedo cosa fanno gli altri italiani quando sono in metro da soli.
Io mi definisco un’abitudinaria a cui piace variare.
Non sputate sentenze, non è una contraddizione, lasciatemi spiegare e vi renderete conto che è proprio così!
Io vario le mie abitudini a seconda dell’umore e del numero di fermate.
In linea generale, in metro scrivo.
Amo scrivere in movimento, specialmente su un treno vero e proprio ma anche la metro va bene.
Se non sono in vena di scrivere (e puo’ capitare che non lo sia per settimane), leggo.
E qui bisogna essere specifici, perché non leggo qualunque cosa.
Faccio parte di quell’infinità di persone che quando si trovano alle 8 di mattina in un’underground station accaparrano una copia del Metro anche se forse non la leggeranno, giusto perché è lì e perché è free.
E il Metro è forse il piu’ grande fenomeno di “paper crossing” a cui abbia mai assistito (puoi tranquillamente lasciarlo sul sedile per il prossimo “commuter”, sono pochi quelli che lo portano a lavoro, un po’ perché è un peso in più, ma soprattutto perché “non fa figo”).
Io lo prendo, ma non sempre lo leggo.
Se in prima pagina c’è un’idiozia (come spesso succede), mi rifiuto di guardare la seconda.
Non sopporto l’idea che la prima pagina di un giornale venga dedicata a una celebrità per esempio, è un giornale, non un magazine!
Anyway… La mia lettura preferita in treno rimane Dylan Dog, pratico anche da leggere in piedi schiacciato tra 3 o 4 persone, e scorrevole al punto da poterlo finire entro una quindicina di fermate.
Può capitare che mi porti un libro da leggere, ma è raro. In genere succede quando mi mancano una 30ina di pagine per finirlo o quando mi coinvolge al punto che cancello qualsiasi altra cosa dalla mia vita ed è come se esistessimo solo io e quel libro e che un altro giorno non possa iniziare senza che io abbia finito di leggerlo.
Ma ripeto, è raro, e per lo più mi succede con dei libri che molti di voi odieranno magari, tipo Harry Potter (posso annunciarvi da ora che quando uscirà l’ultimo sparirò dalla circolazione per un paio di giorni).
Una cosa che non riesco a fare in treno è ascoltare la musica. E’ più forte di me, ho sempre paura che non riesca a sentire un annuncio, o qualcuno che mi dice qualcosa, o che non mi accorga di una cosa importante…
E’ come una fobia, non riesco ad ascoltare musica per strada o su un mezzo pubblico.
Dunque, leggo e scrivo… E quando non ho niente da leggere e non so cosa scrivere?
Allora possono succedere due cose: o mi metto a vedere cosa leggono gli altri (se vedo che diverse persone leggono lo stesso libro, va a finire che lo compro pure io) o mi metto a pensare a cose un po’ assurde, come è successo oggi.
Ho aperto la piantina della metro e mi sono messa a guardare tutte le stazioni da cui sono uscita almeno una volta, credo di avere visto tutte quelle della zona 1, gran parte di quelle in zona due e di conoscere bene le zone sud, est e ovest di Londra, ma per niente quelle a nord…

Va beh.. chiacchiera chiacchiera si è fatto tardi, vi lascio miei amici lettori e vi annuncio che questo bank holiday weekend sarò a Firenze!

p.s. L’altro giorno ho sentito questa conversazione tra italiani in metro e mi sono sbellicata, devo raccontarvela per forza.

personaggio 1: “Che ha detto?”
personaggio 2: “Mind the door!”
1: “E che vuol dire?”
2: “Occhio alla porta!”
1: “Ah… Ma occhio non si diceva “eye”?

No comment!