Almeno una volta alla settimana l’estrema pazienza di Luisa viene messa a dura prova da lei, la mitica, costosissima e vecchissima signora Tube.
Il sistema della metropolitana inglese e’ il piu’ antico al mondo e ha una storia affascinante. La Tube e’ qualcosa di cui gli inglesi (e non solo, pure Piero che di inglese non ha proprio nulla) parlano sempre, di cui si lamentano, ma di cui vanno anche in parte orgogliosi (non Piero, lui la odia, sempre e comunque). Con le sue 10 linee, 275 stazioni, 3 milioni di persone in transito ogni giorno e la copertura di 408 km capite anche voi che e’ altissima la probabilita’ che il piu’ piccolo inceppamento vada a riflettersi sul sistema. Per cui ogni mattina getti uno sguardo pieno d’ansia al cartello posto in ingresso alla fermata con l’elenco delle linee e relativi delay, dando un bel respirone di sollievo quando vedi scritto “good service” di fianco a quella che ti portera’ al lavoro. Non che il pericolo sia scampato: stai per affrontare la platform. Esistono delle tattiche speciali anche per questo: i primi e gli ultimi carriage generalmente sono quelli meno affollati, ma non e’ una regola priva di eccezioni. In alcune stazioni (come King’s Cross) all’altezza del primo vagone sulla platform si trova l’uscita per accedere alle altre linee. E i Londinesi, che non hanno tempo da buttare via, calcolano anche i secondi che potresti perdere ad arrancare verso quest’ultima anziche trovartici proprio davanti all’apertura delle porte.
Insomma ragazzi, viaggiare sulla Tube e’ una scienza che si affina con la pratica.
E quando sei finalmente nel vagone, tutto pigiato contro le porte e un numero indefinito di persone, ecco che, nel bel mezzo di un tunnel, il trenino si ferma e viene dato il fantomatico e tanto temuto annuncio:
“signal failure”
Dopo un anno io non ho ancora capito cos’e’ il signal failure. Un mistero tanto quanto la vita e l’Universo. Con il signal failure di mezzo non c’e’ riunione, appuntamento, impegno che tenga. Spiega tutto e non spiega niente. Se hai una defaillance sotto le lenzuola con moglie/fidanzata/amante puoi dare la colpa al signal failure. Se arrivi in ritardo di ore ad un appuntamento o ad un colloquio di lavoro basta dire la parolina magica (Sorry, there was a signal failure) e vedrai tutti annuire con sguardo colmo di comprensione. La Tube si scusa di continuo con i suoi passeggeri mentre elenca tutti i signal failure con relativa collocazione.
E nessuno, vi giuro, proprio nessuno alza un orecchio, si scompone, rompe il silenzio (eh si, silenzio, mica si parla in metropolitana e sopratutto non ci si lamenta) e chiede:
“What the hell is a signal failure?!?”