Mi racconti in poche parole chi sei, da dove vieni, come mai sei andato a Londra e da quanto tempo vivi nella capitale britannica?
Sono Alex, ho 36 anni e vengo da Reggio Calabria. Mi son trasferito a Londra 9 anni fa grazie ad una grossissima presa in giro da parte dei miei familiari (fratelli della buonanima madre) che mi hanno ingannato promettendomi cose che non ho mai visto.

Che percorso hai fatto per arrivare a esercitare la tua professione? Quanti anni ci sono voluti per giungere alla tua posizione attuale?
Grandi sacrifici ma, nel giro di 3 anni ho imparato a fare il pizzaiolo, lo chef, il cameriere, il barman, il lavapiatti fino a diventare manager e poi direttore. Ma come manager non mi è mai piaciuto fare il manager burattino come pretendono molti dei capi-padroni che hanno i ristoranti. Non sarò mai d’accordo col la filosofia del “zitto e lavora”, non mi adeguerò mai a questo. Se trovo questa filosofia non ci penso due volte a cambiare aria.

Si dice che in Inghilterra ci siano più opportunità di fare carriera nel mondo della ristorazione, secondo te è così? Ci puoi indicare quali sono le differenze più visibili tra Italia e Inghilterra?
Io mi sono formato in Inghilterra, credo che se mi trasferissi in Italia a fare il cuoco non sarei molto adatto. Credo che ci sia poco da paragonare tra i due Paesi. Ma capisco che un ristorante italiano in Inghilterra è rivolto sopratutto ad una clientela inglese e non è semplice trasmettere agli inglesi la vera cultura italiana. Purtroppo all’80% bisogna adattarsi alle esigenze inglesi. A Londra è diverso poichè è una città multietnica quindi probabilmente è un po’ più semplice.

Sono richiesti particolari titoli di studio per esercitare la tua professione? C’è molta competizione in questo campo?
Nei ristoranti con la R maiuscola se hai un titolo di studio è meglio, ma nella maggior parte dei casi può essere abbastanza semplice trovare lavoro nel mondo della ristorazione. La competizione nasce perchè i datori di lavoro preferiscono reclutare ragazzi dell’Est che magari pagano di meno. Purtroppo le condizioni di lavoro, in molti casi, sono pessime. La mentalità del Capo-Padrone è quasi ovunque. Ti ripetono che nessuno è indispensabile e non trasmettono passione per incoraggiarti a fare meglio.

Quale livello di inglese è richiesto?

Dipende, in cucina l’inglese non è molto richiesto, ma in sala il discorso è ben diverso.

Quali sono le soddisfazioni che dà un lavoro come il tuo?
Io ormai faccio il manager da anni, recluto solo ragazzi e ragazze dall’Italia anche se non sanno la lingua. Io lavoro in squadra e per me sono tutti importanti. Io penso sempre prima allo staff e poi a me. Sicuramente non voglio fargli passare tutto quello che ho dovuto subire io. Sono sempre a disposizione e mi piace lavorare in squadra, tutti per uno, uno per tutti. Quando ho a che fare con gente che ci mette passione, testa e professionalità è un piacere e tutto scorre facile. Se c’e’ armonia nell’ambiente le soddisfazioni arrivano facilmente e non solo per me, ma per tutti.

Ti è mai capitato di dire “Basta, mollo tutto. Non fa per me”?
La ristorazione è tutto per me. Mi è capitato di dire basta ai Capi-Padroni, sfruttatori, artisti dell’usa e getta, tanto nessuno è indispensabile. Mi hanno insegnato tutto quello che non farò mai nella mia vita. Purtroppo più di una volta ho dovuto dire “basta, mollo”, ma non tutto. Credo nei miei pricipi e vivrò sempre nel segno del rispetto, della collaborazione e dell’amicizia. Cosa che molti Capi-Padroni hanno dimenticato o non hanno mai conosciuto, ahimè.

Facci un elenco dei pregi e difetti della tua professione.
Ho praticamente descritto tutto nelle precedenti risposte. Mi piace Lavorare con la musica attorno ai clienti. Mi piace scherzare ed essere dalla parte del cliente e dello staff.

Ci puoi indicare a grandi linee gli stipendi medi per i diversi ruoli di questa professione?
In cucina ci sono gli stipendi più alti, ma è difficile stabilire una linea precisa sugli stipendi. Ognuno ha il suo modo di fare. Ho visto linee diverse ovunque.
In sala si guadagna di meno, il tutto dovrebbe essere compensato dalla mancia, ma il 95% dei Capi-Padroni la trattengono.
Nelle mie tante esperienze in un solo locale ho ricevuto la mancia, vergognoso!!!!

Che cosa ti sentiresti di consigliare o sconsigliare a chi volesse intraprendere la tua stessa carriera?
Migliorare per se stessi, fare il più possibile per alzare il proprio livello. Mai essere restio nell’imparare una cosa nuova, mai!!Ti potrà servire nella tua prossima esperienza, non si sa mai, no??

Se tornassi indietro, intraprenderesti di nuovo questa carriera in Inghilterra? C’è qualcosa che faresti diversamente?
Nonostante abbia avuto brutte esperienze in questo campo, rifarei tutto. Mi è servito tutto per migliorare e ancora non ho finito. Mi aspetto dell’altro.

Ritieni possibile un tuo ritorno in Italia? Se sì, credi che sarebbe possibile occupare la stessa posizione che occupi adesso? A quali condizioni?
Non penso, il mio sogno è trasferirmi in posto tropicale visto il freddo che ho preso in Inghilterra. Io arrivo da Reggio Calabria, città di sole e mare, un po’ diverso da qui.
Non penso di ritornare in Italia per lavoro, ma solo per vacanza.

Grazie per il tempo che hai dedicato a rispondere a queste domande! C’è qualcos’altro che vorresti dirci che non è stato incluso nelle domande?
È stato un piacere. È giusto aprire gli occhi ai ragazzi che vogliono intrapendere una esperienza del genere.
Magari se vorranno contattarmi la mia email è alexzumbo@yahoo.it sono a disposizione di tutti. 

Leggi l’articolo intero: Lavorare nella ristorazione a Londra