Jon, 23enne neozelandese, ha finito adesso la sua shift.
Ha lavorato ininterrottamente per 14 ore, non ci vede piu’ dalla fame.
Sta per entrare da Fiori, caffetteria pseudo italiana o per meglio dire pseudo caffetteria di origine non ben definita che sfoggia sull’insegna una scritta italiana.
Facendosi educatamente strada tra piu’ o meno assidui frequentatori del West End, ha quasi raggiunto la porta del bar.

Mr Big Issue e’ un’istituzione inglese.
Lui e’ solo uno dei tanti londinesi di eta’ incerta che elemosinano vendendo appunto il Big Issue, la rivista dei senza dimora.
Gironzola per il centro tutte le sere, con la sua copia del giornale ben in vista, cercando di racimolare qualche spicciolo e qualche sigaretta.

Io mi trovo li’ per caso.
Dovevo prendere la metro a Piccadilly, ma dato che la stazione e’ chiusa per qualche ignota ragione, mi tocca prenderla a Leicester Square.
Mi fermo un attimo per telefonare al mio flatmate e avvertirlo della stazione chiusa.

E in quel punto di Londra, involontariamente, ci incontriamo.

Per la fretta di entrare, Jon non si accorge dei 20 centesimi che gli cadono dalla tasca.
Ipnotizzata dal quasi inesistente tintinnio della moneta sull’asfalto, mi fermo ad osservare.
Non penso a raccogliere la moneta e restituirla. Sono troppo presa a pensare al via vai di gente intorno e a questo “sconosciuto” che tra la folla si distingue non accorgendosi di aver perso qualcosa.
Ma ecco che subentra Mr Big Issue.
Lui si che si e’ accorto della moneta caduta.
Gli altri preferiscono ignorare la scena, immagazzinandola con una rapidita’ tale da non avere nemmeno il tempo di metterla a fuoco per bene.
Mr Big Issue raccoglie i 20 pence e urla “Mate! Mate!!! U r losing money!” e gli va incontro per restituirli.
Mi avvicino per guardare la scena fino in fondo.
Mr Big Issue sta rendendo la moneta.
Jon lo guarda stupefatto, si riprende i soldi, mette la mano in tasca e tira fuori 1 pound.
Mr Big Issue sorride, accetta il pound e lo ringrazia.
Jon sorride ed entra nel bar.
In lontananza sorrido anch’io e, risvegliandomi dall’incantesimo, mi accorgo di conoscere Jon.
E’ un amico che non vedo da un sacco di tempo, lavorava con me un paio di anni fa’, ma non lo avevo piu’ visto.
Entro nel bar.
“Jon! Is that you?”
“Bloody hell! Neda! What u doing here?”
Rimaniamo un po’ a chiacchierare, raccontandoci le rispettive vicende, e non so bene perche’ ma non accenno alla moneta.

Mi chiedo se qualcun altro abbia seguito la scena a distanza, mi chiedo se Mr Big Issue si aspettasse quel pound, mi chiedo quanti avrebbero raccolto 20 pence per restituirli, mi chiedo perche’ Jon mangia da Fiori, e perche’ io mi faccio tutte queste domande alle 2 di notte (o del mattino?!?)…

Un martedi qualunque… in una citta’ come questa.