Dal 2005, ogni anno, la Gran Bretagna celebra nel mese di febbraio la vita ed i diritti ottenuti dalla comunità di lesbiche, gay, bisessuali e trans (LGBT). Ogni quartiere di Londra organizza conferenze, convegni, proiezioni di video o film, presentazioni di libri e letteratura sul tema.

Tantissimi sono stati gli eventi anche quest’anno, il musical Miss Nightingale, il Guided Tour of LGBT in Soho, cuore della comunità gay, attraverso i luoghi storici dell’affermazione dei diritti gay, il LGBT-HM Bingo Sunday at pub gay-friendly The Richmond Arms e molto altro ancora (tutti gli eventi li trovate su Lesbian Gay Bisexual Trans History Month: https://www.lgbthistorymonth.org.uk/

Ma la lotta ai pregiudizi non si limitano a questi eventi del mese di febbraio, ma continuano tutto l’anno.

A Stoke Newington (North London) ad esempio, gli insegnanti di un istituto medio e superiore, da anni illustrano le storie di omofobia che hanno caratterizzato la vita di alcuni dei personaggi più in vista della cultura britannica e mondiale per prevenire intolleranze e atti di bullismo.

Nel West End c’è una chiesa “Our Lady of the Assumption and St Gregory” che accoglie i fedeli omosessuali. Durante le liturgie, celebrate con il benestare del clero anziano, qui si riesce a far convivere la dottrina cattolica con il sostegno pastorale per gli omosessuali.

E proprio a Londra è nato il primo ufficio turistico dedicato a lesbiche, gay, transgender e anche a tutti coloro interessati a scoprire il lato gay friendly delle notti della capitale con sconti e promozioni rivolti ai viaggiatori non etero.

Un esempio di rispetto della diversità viene dall’alto. La Regina Elisabetta, per la selezione del personale di sicurezza delle sue residenze di Windsor e Balmoral, sottolineò che per l’invio dei curriculum erano ben accette richieste di donne, gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.

Londra dunque paradiso degli omosessuali?

Certo forse più dell’Italia, ma ancora con qualche problema da risolvere.

Nonostante la Metropolitan Police lavori attivamente in collaborazione con le vittime e le organizzazioni gay per la prevenzione dell’omofobia e la persecuzione dei responsabili, recenti statistiche parlano di un incremento di attacchi omofobici. Negli ultimi anni si sono visti delitti efferati avvenuti in strada o in pub, tra i quali il più noto è forse quello del barman gay Jody Dobrowski, ucciso nel 2005. E le statistiche potrebbero essere in difetto perchè spesso manca la forza per denunciare crimini da parte delle vittime.

Crimine omofobico in crescita dunque, nonostante il Criminal Justice Act 2003 che autorizza i tribunali di Inghilterra e Galles ad imporre pene più severe per i reati motivati o aggravati dall’orientamento sessuale della vittima.

Perchè?