Innanzitutto, benvenuti nel mio blog.

Penso che questo sia il primo di una lunga serie e considererei un successo se alcuni di voi si appassionassero alla mia rubrica che penso diventerà una routine settimanale per il sottoscritto. Sappiate che i commenti sono sempre bene accetti sia positivi che negativi. Le critiche aiutano a crescere se vengono fatte in una maniera costruttiva. Questo era un modo diplomatico per dire che se mi dovete scrivere per dire che sono un idiota, perdete tempo. Quello lo sapevo già da me.
Prima di continuare, vorrei rivolgere un rigraziamento a Italiani a Londra che dà spazio ai miei pensieri sconclusionati scritti durante la mia permanenza in Inghilterra. Ora lasciate che mi presenti. Mi chiamo Giorgio o Marziano (come da IAL) e come penso abbiate già capito sono italiano. Sono un volto nuovo di IAL ma non sono un London Virgin. Ormai vivo qua da due anni per un totale di 5 anni in Inghilterra. Ho infatti studiato in una università inglese. Ai fini di questo blog, non ha importanza quale università o che materia ho studiato né tantomeno che qualificazione ho ottenuto. Magari un giorno salterà fuori. Ma penso che a voi per il momento no ve ne importi niente. Come dicevo ormai vivo qua da anni e penso che starò qui fino a data da destinarsi. Mi piace, faccio un bel lavoro, probabilmente parlo meglio l’inglese dell’italiano e ho un sacco di amici. La cosa divertente è che tutti i miei amici qui sono inglesi o quasi. Sicuramente non italiani. Ultimamente ho iniziato a sentire il richiamo delle mie radici, una sensazione forte come un crampo allo stomaco. All’improvviso mi son trovato a parlare con qualsiasi italiano che incrociasse la mia strada. Baristi, camerieri, parrucchieri, distributori di volantini, fundraisers e chi più ne ha, più ne metta. Non è da me attaccare bottone con sconosciuti e con cotanto entusiasmo per il solo motivo che l’autorità che ha rilasciato il mio passaporto e la stessa di quella di quelle persone. A volte sembravo proprio un invasato, ci sono state un paio di persone che mi hanno guardato con un espressione che diceva “Conto fino a tre e se al mio tre non sparisci chiamo la polizia”. A dire il vero capisco questa gente. All’inizio della mia avventura britannica, ho cercato di isolarmi dagli italiani e cercare di inserirmi nella società inglese. Ora penso di essere più inserito della regina e ho capito che ci sono cose che mi mancano dell’Italia. Una di queste cose è la naturale aurea di allegria che ci circonda e che ci rende unici nel mondo o la capacità di cazzeggiare a tempo indeterminato senza sentire alcun rimorso. Ho quindi iniziato a giocare a “spot the eyetalian” sulla metropolitana e in centro. Scommetto che molti di voi già lo fanno. Questo gioco è facile. Non c’è bisogno di equipaggiamenti speciali. L’unica cose che dovete fare è aprire occhi e orecchie e vedrete che gli italiani in questa città spunteranno come funghi. I turisti sono i più facili da individuare. Ogni volta che cammino nelle strade del centro in qualsiasi stagione dell’anno, puoi vedere tonnellate di conterranei. Di solito sono quelli che bloccano i marciapiedi di Oxford Street, o quelli che bloccano la fila per entrare in metropolitana. Altri italiani sono difficili da notare. Prendi me per esempio. A meno che non apra bocca, nessuno si immagina che io sia italiano. Anche se poi io ho la fisionomia da italiano. Individuare gli italiani assimilati e difficile ma quando m’imbatto in uno di loro avverto una strana sensazione. In qualche modo mi sento meno “solo”. Non che mi ritenga solo, ma tutti i miei amici qua a Londra non possono capirmi fino in fondo. Ecco perché ho scelto Marziano come nickname. Mi sento un alieno in questo posto. Non fraintendetemi, mi ritengo un alieno felice e non lascerei Londra per niente al mondo. Ma ogni tanto sento il bisogno di sentirmi meno alieno e meno Marziano. Per questa ragione mi sono iscritto ad IAL e per questa ragione ho iniziato a scrivere questo blog. Penso di essermi dilungato troppo per questa prima puntata. Grazie per aver letto il mio primo post.
Passo e chiudo