“The King’s Speech” (Il discorso del Re) trionfa agli Oscar inglesi, i Bafta (British Academy of Film and Television Arts). La scorsa notte a Londra nella Royal Opera House, il film inglese indipendente sulla lotta di Re Giorgio contro la propria balbuzie alla fine ha vinto 7 ambite maschere: Miglior Film, Attore Protagonista, Miglior film britannico, Sceneggiatura originale, attrice e attore non protagonista e miglior colonna sonora. La pellicola di Tom Hooper ha vinto praticamente tutti i premi, ad esclusione della miglior regia, che e’ stata assegnata a David Fincher per “The Social Network” il film sulla nascita di Facebook.
Sua Maestà Colin Firth e’ stato il Re incontrastato della serata ritirando il premio come Miglior attore protagonista. Miglior attrice non protagonista è stata Helena Bonham Carter, nei panni della Regina Elisabetta, mentre il Miglior attore non protagonista è stato Geoffrey Rush, nel ruolo di Lionel Logue, il logopedista di Re Giorgio VI.

Assente giustificata, per la sua gravidanza, è stata Natalie Portman, che ha vinto il premio come Miglior Attrice Protagonista ne “The Black Swan”. Assente ingiustificato Fincher, a ritirare il premio sono stati Andrew Garfield e Jesse Eisenberg, i due protagonisti del film.

I premi speciali della critica li hanno vinti Harry Potter e il veterano attore 88enne Sir Christopher Lee, al quale è andato il Bafta alla carriera oltre che una standing ovation.
Tra i cartoni animati ha trionfato Toy Story 3. Il film svedese ‘The Girl With the Dragon Tattoo’, tratto dal romanzo di Stieg Larsson, è stato giudicato il miglior film straniero.

Purtroppo niente “statuette” per l’unico film italiano in gara, ‘Io sono l’amore’, di Luca Guadagnino.
Invece la moda italiana ha vinto come sempre. Abbiamo ammirato sul red carpet l’abito di Valentino indossato da Emma Watson, l’Atelier Versace per Jessica Alba, Hailee Steinfeld indossava Miu Miu, Olivia Grant in Dolce & Gabbana e Neve Campbellin in Roberto Cavalli.
A “tradirci” invece e’ stata l’italianissima produttrice cinematografica Livia Giuggioli, fortunata moglie di Colin Firth, che indossava un abito della stilista norvegese Nina Skarra. Ma la bella Livia e’ ampiamente perdonata perche’ il suo e’ stato un green carpet, infatti coerentemente con i suoi principi ecologici (suo il negozio Eco in Chiswick High Road https://www.eco-age.com), l’elegante abito si ispirava a principi di moda sostenibile ed equosolidale.

Il premio cinematografico più importante del Regno Unito, quest’anno non ha visto sfilare sul tappeto rosso di Covent Garden i soliti grandi nomi di Hollywood sempre presenti invece sulle passerelle per la cerimonia degli Academy. Incuranti di questa nota glamour restiamo comunque in attesa della notte degli Oscar tra due settimane, per scoprire se il successo inglese avra’ qualche influenza in America.