In questi giorni mi sono appiccicato al computer a seguire le notizie e le immagini del terremoto in Abruzzo. Mi sono ritrovato a pensare al terremoto molte volte al giorno, nonostante fossi estremamente impegnato, e quindi in qualche modo distratto, a causa del lavoro. Ogni giorno succede di tutto nel mondo, anche eventi più catastrofici di quello che è avvenuto in Abruzzo. Ma sarei un ipocrita se dicessi che ogni storia mi colpisce come mi ha colpito il terremoto dell’Aquila. La gente muore ogni giorno, e tutta la gente è uguale. Ma quella era la “mia” gente. E non c’è niente di campanilistico. In quanto italiano, è spontaneo che senta una vicinanza particolare alle persone che vivono o provengono dalla mio paese. E’ lo stesso motivo per il quale se tra la folla per le strade di Londra vedo un viso dai tratti italiani, lo noto e magari non noto il viso della persona che ci cammina di fianco. C’è una linea sottile che collega tutte le persone dello stesso paese, che probabilmente è la stessa che ha portato il lettore a cercare questo blog.

Dagli Abruzzesi abbiamo tanto da imparare. Non ho mai visto persone con una dignità così forte davanti ad una tragedia di questa portata. Siamo abituati alle grida. Non gli Abruzzesi. Mai una parola di troppo, mai un commento fuori luogo, solo parole di grande intelligenza e profondità. Nonostante abbiano perso tutto, dai familiari, alla casa, alla attività commerciale. Nonostante le pressioni della telecamera, mai un cedimento, solo integrità, dignità e rispetto per coloro che non ce l’hanno fatta e che non hanno l’opportunità di poter raccontare quello che è successo davanti ad una telecamera.

E c’è chi dovrebbe imparare da tanta dignità: i politici e i giornalisti. Non mi soffermerò sui vari episodi di “scicallaggio elettorale” che i vari politici di turno stanno effettuando approfittando dell’onda di commozione causata dal terremoto. Alla conquista di qualche voto in più sulla pelle di chi vive nelle tende o dorme in macchina. La cosa mi fa talmente schifo che preferisco non parlarne o rischierei di vomitare fiumi di parole, e probabilmente molte parolacce.
Vorrei però che guardaste il filmato del TG1, quello che dovrebbe essere il telegiornale più autorevole ed istituzionale tra tutti. Lo schifo, si commenta da solo.

In questo momento ci vorrebe solo rispetto. Imparando da quello degli Abruzzesi. Non un telegiornale della TV pagata con le tasse degli italiani che sogna un terremoto al giorno per raggiungere il 50% di share.

Vorrei che ci fosse un limite allo sciacallaggio mediatico. Ma qualcuno continua a spostarne la soglia. E’ compito nostro riportarla indietro.