Il Ritratto di dama con la figlia di Tiziano Vecellio sarà venduto all’asta questa sera, come lotto n. 54, da Christie’s nella sua prestigiosa sede di King Street.
Questo bellissimo doppio ritratto era rimasto celato fino a tempi recenti sotto una pesante ridipintura, che lo aveva trasformato in un soggetto biblico (Tobia e l’Angelo). La trasformazione fu evidentemente opera di un allievo di Tiziano, forse Leonardo Corona. Sebbene una radiografia, eseguita già nel 1948, avesse rivelato l’esistenza del doppio ritratto sotto il Tobia, si è dovuto attendere fino al 1975 perché H. E. Wethey indicasse il dipinto nascosto come opera di Tiziano. Il restauro esemplare eseguito tra il 1983 e il 2003 da Alec Cobbe non solo ha rivelato il meraviglioso doppio ritratto di madre e figlia, lasciato incompiuto da Tiziano per ragioni sconosciute, ma ha permesso di studiare più a fondo le tecniche del maestro.
La tela fu preparata con un sottile strato di gesso ed entrambe le teste furono realizzate con grande accuratezza, forse derivata da un’osservazione diretta dei soggetti. La mano destra della madre appare anch’essa ben rifinita. Inizialmente stringeva una rosa, ma in seguito Tiziano decise di sostituire il fiore con un ventaglio di piume. La donna porta i capelli biondi acconciati con cura, ha un fiore dietro l’orecchio e tre fili di perle intorno al collo. La figlia, invece, ha perle scaramazze tra i capelli castani e indossa un orecchino di ametista. Il trattamento del volto è chiaro indizio dell’arte di Tiziano, specialmente il modo in cui viene disegnato il mento e la luce che cade sul viso, sul collo e sull’orecchino.
I ritratti femminili di Tiziano sono meno numerosi di quelli maschili. Di 117 ritratti catalogati come opere certe del maestro, solo 15 sono di donne. Nessun altro ritratto di madre e figlia è stato riconosciuto o registrato.
La critica è tuttora molto divisa in merito all’identificazione delle donne nel ritratto.
Molto probabilmente si tratta di due persone appartenenti all’entourage di Tiziano, e questo è supportato dal fatto che l’atmosfera della composizione è intima e affettuosa, non consona ad un ritratto nobiliare. Qualcuno ritiene che si tratti della figlia illegittima di Tiziano, Emilia, ritratta assieme a sua madre (un’amante o una domestica del pittore). Anche l’epoca di attribuzione è incerta ed oscilla tra il 1550 e il 1570. Il quadro è stato esposto pubblicamente solo in occasione della grande mostra su Tiziano ospitata al Prado di Madrid nel 2003, ma è già stato richiesto in prestito per la mostra Tiziano Ritrattista , che si terrà nel 2006 prima a Parigi, al Palais de Luxembourg, e poi a Napoli, al Museo di Capodimonte.