Mi ha chiamato Lizzie per prendere il the a Buckingham Palace, un rito che eravamo soliti consumare spesso anni fa, ma col tempo si è trasformato in una preziosa e rara occasione per ritrovarci e raccontarci le nostre disavventure.
Mi ha aperto lei, arzilla come la ricordavo dall’ultima volta, indosso una maglietta del Milan con dietro stampato “Elisabeth II” e un paio di shorts che offrivano lo spettacolo non certo invitante di due gambette pallide e avvizzite.
“Where did you get that t-shirt from?” le ho chiesto.
“A present from a friend of mine. A special one.”
“I thought you supported Arsenal.” ho detto, ancora memore della volta che la accompagnai allo stadio e si fece pestare da un gruppo di tifosi del Chelsea.
“I used to. It’s only AC Milan now. Milan, Milan, always with us…”
Camminando lungo i corridoi del palazzo, ogni persona di servizio si ricordava con affetto di me.
“Hi Brov” ha detto il cuoco, a cui insegnai a cucinare le melanzane alla parmigiana.
“What’s up man?” ha detto il maggiordomo, a cui insegnai a fare la trivela nella sala da pranzo.
C’era un’aria di festa palpabile mentre la Regina zompettava in camera sua, dove eravamo soliti iniziare le nostre lunghe chiacchierate osservando i turisti intenti a fare foto.
“Do you like Friends?” mi ha chiesto, accendendo la televisione.
“I love Friends! I’m so sad it finished.”
“Is it finished?”
“Ages ago.” le ho detto.
“How possible? The last episode was just yesterday!”
“What? It was probably an old one.”
“Are you talking about Maria de Filippi’s Friends, dumb ass?”
“No, I was talking about the American tv-movie. How can you possibly know Italian television?”
“Well, I’ve been watching Italian channels for the last weeks. I love them.”
Mentre l’ha detto ha acceso la tv al plasma appesa davanti al suo letto e uno per uno sono apparsi i mostri dimenticati da anni di permanenza a Londra.
“I love “Hundred shop-windows”, I love “Very very true”, I love “Men and women” and I love that guy, I think Faith is called. Here he is, handsome man!”
Davanti a noi Emilio Fede commentava la seconda visita di Silvio Berlusconi in Abruzzo. Appena il servizio è iniziato la Regina ha stretto le mani in pugno, poggiandole al cuore e gli occhi le sono diventati lucidi nel vedere con quale dolore il nostro primo ministro camminava lungo la città distrutta.
“Gi, close the door, I gotta tell you a secret.”
Si e’ seduta a letto e ha iniziato a parlare.

È successo tutto durante il G20 a Londra, quando la Regina ha invitato tutti nella sua residenza per la cena di gala.
“Silvio was so handsome. He’s never been like that. I crushed on him the moment he arrived. We couldn’t stop staring at each other. He was so magnetic. And his jokes, they were so sick.”
“What are you gonna tell me? You didn’t do anything with him, did you?”
“Gi, you can’t control these things. They just happen.”
“What exactly did you do?”
”He gave a hint while he was going to the toilet. I soon followed him.”
“No way.”
“Nobody knows Gi. Fortunally there was that rumour afterwards. Once we took the picture Silvio shouted “Mr Obama, Mr Obama” and I got so pissed he was seeking his attention. He should have shouted my name instead. It was a good covering though, but the next day I had to deny that rumour. I said he’s a lovely person, as he really is.”
Per l’ennesima volta la mia amica si era cacciata in un pasticcio tremendo. Non conoscendo le abitudini di Berlusconi si era convinta che lui fosse innamorato quanto lei, ma la realtà era che, con ogni probabilità, farsi la Regina d’Inghilterra era uno sfizio troppo grande per un uomo del genere. Non potendo infrangere in tal modo il suo sentimento, ho preferito metterla sul piano diplomatico:
“This thing has to finish as soon as possible, Liz. If something sneaks out of here, it will be the biggest scandal since Diana. Your people will mistrust you and Italian people, oh God, I can already imagine them: they will say Berlusconi wants to restabilish the monarchy in Italy, to be King!”
“Impossible, I can’t finish this. I’ve already bought a villa in Sicily, to stay with him this Summer.”
”He lives in Sardinia in Summer, not Sicily.”
“Does he? He said Sicily when I asked him. He works too much, it must have mistaken. Anyway, he said his wife is always with him and it’ll be hard to see each other.”
“His wife? I hardly ever saw them together.”
“No worries. A little make-up and I’ll be an anonymous English tourist.”
La Regina era tanto innamorata quanto cieca ai tentativi di Berlusconi di non trovarsela tra i coglioni in Italia. Ancora una volta occorreva il mio aiuto per risolvere tutto. L’idea mi si è presentata davanti in un servizio del Tg4 dedicato all’uomo che poteva risolvere la crisi: anche lui italiano doc, solo più meridionale, anche lui self-made, anche lui basso e tinto, anche lui con una grande residenza, anche lui con la passione per il bel canto e invadente quasi quanto Berlusconi. Mi sono bastate un paio di chiamate per contattarlo e chiedergli di venire a Londra.

Elisabetta mi ha chiamato ieri sera. Sta bene e finalmente ha dimenticato Silvio.
“I’m in love with another man.” ha detto.
L’unico problema è che nessuno sopporta il suo nuovo compagno:
“He’s a dork. Where the hell you took it from?” mi ha chiesto il maggiordomo.
“Cellino San Marco. A place called Cellino San Marco.”
“Well. Send it back.”
Con lui non sopportano nemmeno più la Regina. Allontanatasi dalla televisione, non fa che girare per la casa cantando il ritornello di una canzone:
“Happiness, is a glass of wine with a sandwich, happiness…”
Dice che l’anno prossimo si presenteranno a Sanremo insieme, come Albano e Lisa.