Se non siete mai stati a San Franscisco, o San Fran, come la chiamano qui, andateci. E’ una delle città più divertenti da girare in cui sia mai stato. Le strade vanno talmente su e giù che è impossibile annoiarsi. La città è camminabile, vivibile, godibile. Insomma una bella città, da passarci qualche giorno piacevole. Il Golden Gate Bridge è un’opera d’arte ingegneristica e esempio di bellezza architettonica. Gli faccio 200 foto, da tutti gli angoli, e mi viene da pensare al ponte sullo stretto di Messina. Penso a quanto sarebbe inutile farlo, se mai davvero lo si riuscisse a realizzare. Sarebbe la cattedrale nel deserto del Sud. Qui il Golden Bridge unisce due tratti autostradali a 6 corsie per senso di marcia. In Italia la Salerno-Reggio Calabria è un campo da golf a due corsie. Inutile anche pensare che sia possibile costruire una simile struttura in sicurezza e in tempi ragionevoli, con fondi pubblici e in un’area interamente controllata da un lato dalla ‘nrangheta, dall’altro dalla mafia. Cemento fallato, appalti truccati, lavori infiniti. Abbiamo già visto tutto. Forse l’unica speranza sarebbe un appalto ad una ditta straniera, con controllo straniero. Un’utopia. Per non parlare del progetto dal punto di vista tecnico. Con una sola campata da 3 chilometri vincerebbe il primato mondiale di lunghezza per questo tipologia di ponte, se solo restasse in piedi per più di 3 giorni. Ma sto divagando, meglio tornare a San Fran.

Gli italiani si sono presi una delle strade principali di San Francisco. Columbus Avenue, o Corso Cristoforo Colombo, come trovi scritto scritto da più parti, è un distesa infinita di ristoranti italiani senza interruzione. Non sa di little Italy, per fortuna, ma è invece abbastanza piacevole. Non mangio mai italiano quando vado in un paese straniero, non avrebbe senso. Paese che vai, cibo che trovi. Qui non ho avuto scelta, eccomi seduto in un ristorante italiano. Parlo con il cameriere, italiano, 27enne. Mi racconta di come sia finalmente indipendente economicamente, mentre in Italia viveva sulle spalle dei genitori. La storia di sempre, San Francisco come Londra. Un cameriere a San Fran è indipendente, un ingegnere in Italia vive con i genitori. Cena favolosa, pago e tip 20%. Le tip in USA, ad essere sinceri, sono una vera noia. E’ talmente scontato che devi darla che potrebbero includerle direttamente nel conto. L’unica cosa positiva è che ti allena il cervello a calcolare le percentuali. La cosa più irritante è che l’etiquette vuole che tu dia il 20% se il servizio è stato buono, 15% se non ti ha soddisfatto. Assurdo. Se il servizio è stato cattivo, la tip dovrebbe essere nulla. No service, no party.

Faccio il Golden Gate avanti e indietro, una figata. Mi appoggio alla ringhiera e sento le vibrazioni del ponte. A quanto pare quando c’è il vento forte “swinga” di quasi 10 metri in tutto. Speriamo non si spezzi come il Tacoma Bridge nello stato di Washington (https://en.wikipedia.org/wiki/Tacoma_Bridge)